Sofisticato e chic: è il «lusso pragmatico» di Tod’s

Per la prima volta Derek Lam crea l’intera collezione. Ispirazione anni Venti per Etro

da Milano

Si chiama Bangor: stesso nome per una ridente cittadina del Maine e per il nuovo oggetto del desiderio firmato Tod’s. Il segno creativo e distintivo di Derek Lam si imprime in questa borsa sofisticata e superchic che si permette di stampare il logo a dimensioni impertinenti. E snobisticamente lo esibisce. Il designer californiano cinese ha creato il «lusso pragmatico», il lusso concreto. Che finisce nei polacchini Gstaad di vernice e agnello o negli stivaletti sportivi/eleganti con tacco e gommini a volte in metallo, oggetti «very rich, very modern». Poi la collezione, 15 pezzi eccelsi tra cui il bomber in pelle da guanti, in visone bianco o in coccodrillo fumo e lo shirling ricamato a fiocchi di neve. «Ho rispettato la storia del marchio», ha detto Derek. Capace di coniugare alla perfezione la ricerca e il mercato con le antenne fisse sul mondo, avvalendosi di quella professionalità e artigianalità che solo il made in Italy può offrire. Le stesse caratteristiche di Alberto Biani, stilista per diletto con la vocazione al bello e unico. Come una giacca da uomo con spacchi sul dietro, allungata per un paltò, resa femminile dai colori (verde, ocra, viola), dai materiali (alpaca, mohair, cashmere), dai dettagli (tocchi di seta fantasia da cravatta che escono dalle tasche e dai polsi o dalla martingala a fiocchetto). Biani è come se lanciasse un sasso nello stagno della femminilità per nascondere immediatamente la mano dietro il capo più da uomo che ci possa essere. Ma si lascia trasportare dal sentimento e cade nella trappola di deliziosi chemisier di seta o di chiffon con profili a piccole ruches o nelle camicie con scarpina annodata.
Quattro donne infine si misurano con stili del tutto differenti: Veronica Etro, Cristina Ortiz per Brioni, Anna Masotti di La Perla, Gentucca Bini per Romeo Gigli. La brava Veronica oscilla tra la Parigi anni ’20 e la modernità di sculture geometriche che finiscono nelle costruzioni degli abiti e delle scarpe.

La Ortiz tiene testa alla sartorialità da uomo che porta con regolarità nei capi da donna e la Masotti presenta la pelliccia dove il pelo è tosato e applicato sul tessuto nel totale rispetto della vita degli animali. E Gentucca dice: «Mescolate a piacere».

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