Il sogno del «Made in Italy» sfila sulla Grande Muraglia

Fendi fa innamorare la Cina e festeggia i 10 anni della «baguette»

da Pechino

Il Kaiser della moda conquista la Grande Muraglia con un esercito di bellissime ragazze. E sull’unica costruzione terrestre visibile anche dalla Luna vengono proiettate innumerevoli F di Fendi. La prima sfilata nella bimillenaria storia del monumento simbolo della Cina si è svolta ieri sera a JuYongGuan, vicino a Pechino. «Ci hanno concesso questa incredibile opportunità perché Fendi è un marchio italiano e qui l’Italia gode di buona fama fin dai tempi di Marco Polo» ha spiegato Michael Burke, amministratore delegato della maison romana controllata dal Lvmh, il potentissimo polo del lusso di Bernard Arnault.
Perfino lui che non si è lasciato prendere dall’entusiasmo quando una settimana fa ha dichiarato 7,4 miliardi di ricavi globali per il primo semestre 2007, sorrideva felice come un bambino. Carla Fendi piangeva di commozione: «I miei genitori lo dicevano che questo nome sarebbe diventato famoso, ma nessuno poteva immaginare una cosa simile». Karl Lagerfeld era pienamente d’accordo: «Un’esperienza indimenticabile». Non esiste altro modo per descrivere quel che è successo ieri sera nella capitale di questo immenso Paese con un miliardo e 300 milioni di abitanti tra cui 250 milioni di benestanti e 500mila super ricchi con un reddito annuale superiore al milione di euro. I 500 invitati tra cui il bomber Nakata, l’attrice Zhang Ziyi di Memorie di una geisha e la moglie del premier cinese, sono arrivati al crepuscolo ai piedi della Grande Muraglia su cui è stata costruita una passerella di 80 metri.

Pare che l’operazione sia costata sui 10 milioni, ma i portavoce della griffe ne ammettono 8: numero portafortuna in Cina. E una delle miliardarie presenti, Bao Bao Wan, ha pagato cifre da capogiro per ottenere un numero di telefonino che suona come la frase «Voglio essere ricca, ricca, ricca, sempre di più».

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