Soldi, stadio, allenatore, contratti I problemi che angosciano la Juve

A giugno bilancio in rosso di 60 milioni, un aumento di capitale farebbe comodo. Chi andrà al posto di Delneri? La grana dei prestiti. Intanto si rinnova il sito internet

Soldi, stadio, allenatore, contratti 
I problemi che angosciano la Juve

In attesa di rinnovarsi e migliorarsi sul campo, la Juventus ieri si è data una nuova immagine su internet lanciando il proprio nuovo sito (con una colonna sonora firmata Van Morrison e datata 1967, anno dello scudetto di HH2). Non tutto è filato alla perfezione ma, per dirla con Delneri, «per costruire una nuova casa serve tempo». Il suo, salvo clamorosi dietrofront, è quasi finito nonostante sia sotto contratto fino a giugno 2012. Ma, oltre al nodo allenatore, sono (anche) altre le vicende che agitano i sonni di Agnelli e Marotta: una Juve come quella degli ultimi due anni non la si vorrebbe più vedere e le prossime settimane saranno fondamentali per far sì che la creatura della famiglia Agnelli torni a risplendere di luce propria. Magari gioendo anche per le risultanze del processo di Napoli e per la decisione della Figc sull’esposto presentato dalla Juve e volto a revocare lo scudetto 2006 assegnato al’Inter.

EXOR Oggi, per cominciare, si svolgerà l’assemblea azionisti della Exor, ovvero la cassaforte della famiglia da cui dipende anche la Juventus. Il bilancio sarà clamorosamente positivo, con un utile consolidato di 136,7 milioni di euro dopo che l’esercizio 2009 si era chiuso con una perdita consolidata di 388,9 milioni. I tifosi bianconeri («non bisogna mai dimenticarsi che sono 14 milioni», ha detto di recente Buffon) sperano che tanta grazia porti conseguenze positive anche per la Signora. Non è detto, ma potrebbe accadere. Nel senso che la Juventus FC dovrebbe mantenersi da sola ed è quello l’obiettivo cui dovrà arrivare: nel frattempo però, considerati tutti gli avvenimenti degli ultimi anni, una mano gliela si potrebbe dare. Come? Con un aumento di capitale, che pure Andrea Agnelli ha negato con forza non più di tardi del gennaio scorso. Trattandosi di società quotata in Borsa, il presidente non avrebbe potuto dire diversamente ma l’ipotesi resta in piedi e magari oggi qualche spiffero arriverà. Una cosa è certa: il prossimo 30 giugno la Juve chiuderà il bilancio in rosso di circa 60 milioni e qualcosa di sostanzioso potrebbe/dovrebbe accadere perché ovviamente Exor non ha interesse che il valore dell’asset Juventus venga ridimensionato o compromesso. In soldoni: un aumento di 80-100 milioni, Elkann permettendo, sarebbe necessario per non dire indispensabile. Marotta a quel punto avrebbe a disposizione un buon gruzzolo che, unito all’abbattimento dei costi («Con 130 milioni, abbiamo il sesto monte ingaggi d’Europa - ha tuonato Agnelli - ma i risultati non sono allo stesso livello») gli permetterebbe di avere una certa libertà in sede di mercato. Le linee guida dovrebbero insomma essere tracciate oggi e nei prossimi giorni: l’11 maggio ci sarà un Consiglio di Amministrazione della Juventus e sarà un’altra bella data da tenere d’occhio. Il tutto, mentre sta ormai per vedere la luce il nuovo stadio: bellissimo e avveniristico, dove però l’anno prossimo rischiano di non giocarsi partite internazionali. Il che non mette certo di buon umore Sportfive, la società di marketing che fino al 30 giugno 2023 verserà alla Juventus un contributo minimo di 6,25 milioni l’anno in cambio della gestione in esclusiva della vendita del diritto di titolazione (in pratica, gli spazi pubblicitari) del nuovo impianto, nonché di parte dei palchi e dei posti vip. E non è un caso se al momento non pare ci sia la fila - ai prezzi desiderati - da parte delle aziende per dare il proprio nome alla struttura.

ALLENATORE Delneri, come ormai tutti hanno capito, ha fatto il suo tempo e si è giocato le possibilità di riconferma con i due recenti pareggi contro Fiorentina e Catania. Fosse per i giocatori, meriterebbe la riconferma. Ma così non sarà, a meno che risulti troppo difficile arrivare a un tecnico che garantisca il salto di qualità. Il che non è nemmeno da escludere: Mancini, Spalletti e Mazzarri non sono per nulla facili da raggiungere e il rischio è di dovere percorrere strade alternative. Quelle «lastricate» portano dritte a Lippi, Conte e Gasperini: tutti e tre non vedrebbero l’ora, tutti e tre presentano rischi sia pure in maniera e per motivi diversi. Ancora a parte il discorso legato a Villas Boas, ex stratega di Mourinho che si è messo in proprio pilotando il Porto al trionfo nel proprio campionato: giovanissimo e con grandi prospettive, sarebbe l’uomo giusto per un campionato difficile come il nostro e per una piazza nevrotica come è diventata quella di Torino? Quanto a Van Gaal, appena licenziato dal Bayern Monaco ma allenatore dal curriculum inattaccabile, pare più una suggestione che altro.

GIOCATORI Il riscatto di tutti i prestiti, se avverrà, comporterà una spesa di 58,3 milioni: troppi. Si chiederà al Liverpool uno sconto per Aquilani (16), Rinaudo e Traorè torneranno al mittente, Matri, Quagliarella, Pepe, Sorensen, Motta e Camilleri saranno riscattati ma gli ultimi tre potrebbero prendere altre strade.

Altrove potrebbero anche finire Buffon, Chiellini, Melo e naturalmente Amauri: il quale, almeno, si è rimesso a segnare con la maglia del Parma tornando a valere qualcosa. Quanto a Del Piero, il suo «firmo in bianco» è stato accolto con un certo fastidio: l’autografo però arriverà e lui segnerà ancora per la Juve.

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