Soltanto il rock ci salverà Quello dei Queen, of course!

Dopo sette anni di repliche londinesi (e in giro per il mondo: Europa, Nordamerica, Australia, Giappone), «We Will Rock You», il musical che ha come colonna sonora i classici senza tempo dei Queen, sbarca all'ombra della Madonnina nella versione tutta italiana. Tanto per intenderci: produzione (Claudio Trotta per Barley Arts, che portò Freddie Mercury e compagni per due date nel Palazzetto dello sport di San Siro nel settembre di 25 anni fa), regia (Maurizio Colombi) e cast (una band di otto elementi e una trentina di artisti del corpo di ballo) battono tutti e rigorosamente bandiera tricolore. Ieri, al Rolling Stone (lo storico club di corso XXII marzo che proprio all'alba di questa mattina ha chiuso definitivamente i battenti) c'è stata la presentazione in pompa magna dello spettacolo al via dal 4 dicembre 2009 all'Allianz Teatro di Assago (i biglietti saranno in vendita già da giovedì prossimo su Ticketone e Ticketweb e, più avanti, nelle prevendite abituali). «Padrini» dell’evento i superstiti dei Queen, il mitico chitarrista Brian May e il batterista Roger Taylor, supervisori nonché produttori (con Robert De Niro) del fortunatissimo e ambizioso progetto (budget iniziale previsto per l'edizione britannica: 12 milioni di euro) affidato al collaudato drammaturgo inglese Ben Elton, già autore per Andrew Lloyd Webber (il papà di «Jesus Christ Superstar»), che venerdì hanno assistito all'ultimo giorno di audizioni milanesi. Dati alla mano, oltre un migliaio di aspiranti cantanti (molti dei quali animatori di band-tributo devote ai Queen) e ballerini si sono sfidati per accaparrarsi una parte a colpi di piroette e acuti alla maniera del compianto Mercury sui palchi di Milano e Roma. «Ragazzi fantastici che hanno dimostrato passione, talento e devozione davvero fuori del comune», ha sottolineato con entusiasmo Roger Taylor, rimarcando il gran feeling esistente da sempre tra i Queen e l'Italia: «Col Bel paese abbiamo un rapporto eccezionale. Di più: esplosivo». Gli ha fatto eco il regista Maurizio Colombo: «Siamo stati testimoni di un evento che non ha avuto niente a che vedere con i talent-show televisivi. Le nostre non sono state audizioni per fare spettacolo, ma per creare uno spettacolo, che tra l'altro nella nostra versione manterrà le canzoni in inglese, ma avrà i dialoghi in italiano e, inoltre, alcuni accenni ad alcuni personaggi della nostra musica (leggi Adriano Celentano, ndr) e alla nostra città». «In linea di massima, musical e rock'n'roll sono antitetici», ha commentato Brian May, attualmente felice di essere «a riposo» e alle prese con la stesura di un libro sulla storia della fotografia. «Tuttavia, credo che la forza di "We will rock you" sia quella di essere un musical molto teatrale e pirotecnico (chi lo ha visto lo ha descritto come "Matrix" che incontra "Re Artù" che incontra "Terminator 2", ndr) con una fortissima identità rock. Non a caso tutte le 24 canzoni in scaletta, dalle introduttive "Innuendo" e "Radio Ga Ga" alle conclusive "We are the champions" e "Bohemian rhapsody" (una curiosità: la canzone più suonata dalle radio britanniche negli ultimi 70 anni, ndr), saranno suonate ogni sera dal vivo». Rock über alles, dunque.

E non potrebbe essere diversamente, anche perché dalla penna di Elton è uscito il racconto (ambientato nel futuro) di un mondo ormai globalizzato e omologato, in cui gli strumenti musicali sono banditi e l'unica forma di resistenza (e di salvezza) è rappresentata proprio dalla musica rock. Quella dei Queen, of course.

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