Soma: «Nuove formule per il mercato»

Francesca Lojola

Una cavalcata ininterrotta lunga oltre un decennio e ancora il mercato del noleggio a lungo termine non smette di crescere. I dati del 2005 evidenziano un progresso del fatturato prossimo al 13% e un aumento della flotta di circa 9 punti percentuali, a superare i 470mila veicoli gestiti. «E un orizzonte di crescita stabile - afferma Gianluca Soma, presidente di Aniasa, associazione che rappresenta gli operatori dell’autonoleggio e dei servizi automobilistici - si annuncia anche per quest’anno». Con un riassestamento degli indirizzi strategici comune a tutte le principali imprese del settore che, ormai prossime a saturare il segmento tradizionale delle aziende medie e grandi, si rivolgono con armi sempre più affilate alle piccole società, ai professionisti e agli artigiani. «È una proposta di servizio che fa leva su due elementi primari: la prossimità e il prezzo, con pacchetti configurati in modo più semplice e sostanziale, mentre il resto è in pay-per-use. Cioè si paga a consumo l’auto sostitutiva o piuttosto il più frequente cambio di pneumatici rispetto allo standard». In questo modo l’ammontare del canone si riduce fortemente, fino al 35% in meno di quel che corrisponde al tutto incluso tipico delle realtà con grandi parchi vetture.
«Il noleggio include comunque i contenuti base relativi alla disponibilità del mezzo e i servizi di assicurazione e manutenzione, gli stessi che comportano i costi e i rischi più elevati; e il prezzo per ciò che si richiede extra, soltanto quando serve, è comunque favorevole perché si sfruttano le medesime economie di scala, pur senza pagare una tariffa fissa». Sono via via più numerosi gli operatori del renting che vanno attrezzandosi per la permuta delle vetture in uso nelle piccole società: si affidano soprattutto alle reti dei concessionari, che scontano il valore residuo sui canoni dell’auto a noleggio. «Inoltre - aggiunge Soma - si sta lavorando a un ulteriore passo: consentire al locatario, specie se abituato al leasing, di acquistare la vettura al termine del contratto». Un’opportunità per le stesse imprese del noleggio, che troverebbero un ulteriore sbocco per il proprio usato.
«Chi non dovesse comprare, continuerà con la locazione, altrimenti otterrà il veicolo a un prezzo conveniente, per se stesso, ovvero per i familiari o gli amici», anche con il supporto di specifiche formule di finanziamento, o piuttosto con l’aggiunta di precise garanzie, a cominciare dal ripristino del mezzo. Peraltro il valore medio della vettura aziendale a noleggio, come rileva il Centro Studi Promotor, è più elevato di quanto si registra per l’analogo veicolo di proprietà: 25mila euro contro 18mila, a testimoniare la scelta di allestimenti più costosi e di liste di accessori spesso assai nutrite. In base alle stime dell’ufficio studi di LeasePlan Italia, lo scorso anno si sono spesi 21 miliardi per l’acquisto di autovetture usate in Italia.

Con il comparto delle società di noleggio a breve e lungo termine, che rinnovano il proprio parco di norma con frequenza rispettivamente annuale e triennale, a rappresentare una parte consistente dei quasi 2,7 milioni di trasferimenti. In maggioranza vetture con motore diesel (sono il 92% delle vetture aziendali) e di colore grigio metallizzato, che appaiono preferenze ormai consolidate.

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