Il sondaggio Consenso stabile per Alemanno e per Zingaretti

È al 42° posto tra i sindaci più apprezzati dai suoi concittadini Gianni Alemanno. Lo dice il «Governance Poll», il sondaggio sul gradimento degli amministratori locali italiani pubblicato ieri, come ogni anno, dal «Sole 24 Ore». Alemanno ottiene un consenso del 55 per cento, di un punto inferiore rispetto al risultato del 2008 (56 per cento) e comunque di 1,3 superiore rispetto alla percentuale con cui fu eletto nella primavera dello stesso 2008. Tra i comuni capoluogo del Lazio, il maggiore successo è quello di Vincenzo Zaccheo, sindaco di centrodestra di Latina, che con il 62 per cento di consensi si piazza al nono posto in Italia, anche se perde un punto percentuale rispetto al «poll» del 2008. Male invece Giulio Marini, sindaco di Viterbo, anch’egli del Pdl, che scende in un anno dal 62 al 57 per cento. Perde un punto percelntuale anche il primo cittadino di Rieti Giuseppe Emili (Pdl), che scende dal 51 per cento al 50. Stabile infine il sindaco di Frosinone Michele Marini del centrosinistra con il 53 per cento di consensi. Tra le province resta al 52,5 per cento Nicola Zingaretti, inquilino di Palazzo Valentini, che si piazza a un poco invidiabile 75° posto. Grande exploit, nel centrosinistra, del presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Mazzoli, che evidentemente ha beneficiato della visibilità garantitagli dalla nomina a segretario regionale del Pd: passa dal 50 al 55 per cento di consensi scalando la classifica e salendo al 40° posto. Ma il più gradito tra i presidenti di Provincia del Lazio è anhe in questo caso quello di Latina, Armando Cusani (Pdl) con il 58 per cento, in calo però di due punti rispetto al 2008. Cresce invece di un punto Fabio Melilli (centrosinistra, presidente della Provincia di Rieti, che passa dal 52 al 52.

Esordio infine per Antonello Iannarilli, neoeletto presidente della Provincia di Frosinone, che ottiene il 52 per cento, in linea con il suo risultato elettorale (51,8). Il sondaggio non ha ovviamente tenuto conto di Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio travolto dal Sexgate.