Il richiamo lanciato la scorsa settimana dal Giornale per il recupero e la fruibilità della cosiddetta «Villa di Plinio» allinterno della Pineta di Ostia sembra essere stato recepito dal Municipio XIII, disponibile per la valorizzazione di questarea archeologica di notevole pregio, «da anni relegata nel dimenticatoio», come fa presente Monica Picca, presidente della commissione Cultura. Per questo, lesponente del Pdl si è subito attivata e ha organizzato un sopralluogo con i componenti della sua commissione per verificare leffettiva situazione in cui si trova la villa.
Il primo impatto ambientale è stato con le numerose e caratteristiche fontanelle in travertino risalenti agli anni Trenta, dislocate lungo il viale che conduce al sito archeologico: come da noi segnalato, è stato verificato che la quasi totalità versa in condizioni di totale abbandono, con i tombini - privi di copertura, probabilmente trafugata - ricettacolo di rifiuti. Naturalmente non versano più acqua da anni.
Gli occhi dei componenti della commissione sono stati puntati sulla splendida area archeologica della Villa di Plinio, circondata da una rete metallica forata e assalita da una fitta vegetazione incolta che ne impedisce, seppur da lontano, la semplice visione.
«Non è possibile - ha riferito Picca - che un sito di grande rilevanza storico-artistica come questo, sia lasciato in balia di se stesso. Deve essere patrimonio conoscitivo dei turisti come larea archeologica di Ostia Antica, ma anche patrimonio culturale da far acquisire ai giovani studenti».
La presidente della commissione Cultura ha espresso la sua intenzione e quella dei colleghi di portare al più presto in Giunta una risoluzione in proposito e di sensibilizzare gli organi competenti in materia di beni culturali per intraprendere le iniziative necessarie per la salvaguardia della villa, non estranea «alle attenzioni di vandali e male intenzionati».
Sulla stessa linea le dichiarazioni del vice presidente del consiglio municipale Angelo Paletta, per il quale «questo spazio deve essere tutelato e conservato anche attraverso la valorizzazione delle istituzioni locali ed è auspicabile in questo senso un loro coinvolgimento e lutilizzo di personale specializzato in materia».
Ancora una volta sbalordito dalla bellezza archeologica del luogo, ma nello stesso tempo «sconcertato dal perdurare di questo stato di cose» il consigliere Francesco Spanò, presente al sopralluogo. Pure lui ha sottolineato come la mancata pubblicizzazione del sito «mortifica una ricchezza che non appartiene solo al territorio lidense, ma è patrimonio di tutta lumanità».
Tutti concordi comunque nel rilevare il costante ed efficace controllo della pineta da parte delle forze dellordine anche a cavallo, secondo quanto predisposto da tempo dal primo cittadino della Capitale Gianni Alemanno.
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