Sorpresa, sugli immigrati la gauche francese dà ragione al Cav: "Quei permessi sono giusti"

Per il direttore del "Nouvel Observateur" i permessi temporanei ai tunisini sono l’unica soluzione sensata. "Cosa bisognava fare con le circa 25mila persone giunte dalla Tunisia su imbarcazioni di fortuna? Cedere al panico o parlare d’invasione? No, quello che ha fatto l'Italia è giusto"

Sorpresa, sugli immigrati la gauche francese 
dà ragione al Cav: "Quei permessi sono giusti"

Berlusconi ha ragione. Una frase talmente rara se a pronunciarla è un giornalista di sinistra da meritare un approfondimento. L’autore di un’affermazione tanto impegnativa è un signore il cui pedigree gauchista è a prova di bomba: si chiama Laurent Joffrin, è stato direttore di Liberation e attualmente dirige Nouvel Observateur, settimanale i cui toni abituali ricordano quelli dell’italiano L’Espresso. Nessuno si sognerebbe di accusare Joffrin di ambiguità, meno che mai di simpatie per il vituperato Caimano d’Oltralpe. Eppure.

Sentiamo cosa ha scritto il direttore del Nouvel Observateur in un editoriale dedicato alla questione dell’immigrazione che ha visto e ancora vede contrapposti i governi di Parigi e di Roma.
«Al rischio di passare per un cattivo francese, voglio dire che nella vicenda degli immigrati tunisini di Lampedusa Berlusconi ha ragione». Il riferimento al «cattivo francese», va notato, rimanda a toni tipici della propaganda politica attuale di quel Paese, già proiettata sull’obiettivo di prima grandezza delle presidenziali dell’anno prossimo: in sostanza il presidente di destra Sarkozy sa che deve mantenere la promessa fatta ai francesi quattro anni fa di proteggerli da ondate migratorie indesiderate e di garantire la loro sicurezza e nella sua retorica un cattivo francese è chi non condivide questi obiettivi. Joffrin com’è noto sta dalla parte dei «cattivi» e con questa premessa dar ragione a Berlusconi assume un’altra valenza. Andiamo avanti.

«Cosa bisognava fare con le circa venticinquemila persone giunte dalla Tunisia o da qualche altro Paese nella minuscola isola di Lampedusa su imbarcazioni di fortuna? Allarmarsi, cedere al panico, parlare di immigrazione di massa o d’invasione?». Fare insomma come da noi fanno Sarkozy e la sua concorrente d’ultradestra Marine Le Pen? «No - continua Joffrin rimarcando la particolarità della situazione di crisi attuale -. Una volta eliminate le soluzioni umanamente pericolose o indegne, bisognava solo procurare a questi rifugiati a titolo eccezionale dei permessi di soggiorno temporanei, che consentiranno loro di raggiungere famiglia e amici in Francia, in Italia o altrove».

A questo punto il direttore previene la logica critica alle sue argomentazioni e arriva alla conclusione. «Soluzione lassista? No, soluzione temporanea. Al termine dei sei mesi, i detentori dei visti transitori ne dovranno chiedere altri, che potranno essere concessi o negati. Ecco perché Berlusconi questa volta ha ragione». Non facciamo drammi, dice in sostanza Joffrin: ne vengano pure quanti vogliono di tunisini da Lampedusa, la Francia dispone degli strumenti per liberarsene entro la fine di quest’anno e Berlusconi ha fatto quello che qualsiasi governante di buon senso avrebbe fatto al suo posto.

Aggiungiamo noi che la strizzatina d’occhio al disprezzato (di solito) leader italiano fa anche un po’ comodo: perché permette a Joffrin di evidenziare che il «cattivo francese» in realtà è quel cattivone di Sarkozy. Che non vorrà mica rivincere le elezioni, no?

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