Sorrentino porta Napoli a Cannes

"Parthenope" unico film italiano in gara. Coppola punta alla terza Palma con "Megalopolis"

Sorrentino porta Napoli a Cannes
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Sarà un festival a impronta mondiale quello che inizierà a Cannes il 14 maggio per concludersi con la proclamazione del vincitore della Palma d'oro sabato 25. Eccetto la Francia padrona di casa, in gara con 5 opere e gli Stati Uniti con tre titoli, le altre nazionalità presenti nel concorso internazionale vantano un film a testa. Dall'Italia all'Iran. Dal Brasile alla Svezia. Dalla Cina al Canada. Dalla Gran Bretagna alla Russia. E via con un elenco che comprende in tutto 19 creazioni inedite cui se ne aggiungeranno altre da qui all'apertura come il festival ci ha già abituato negli ultimi anni.

Il portacolori di casa nostra sarà nientemeno che un premio Oscar, Paolo Sorrentino, aficionado della Croisette dove ha presentato le sue opere passate e recenti. Stavolta darà il battesimo a Parthenope che narra un'epica del femminile senza eroismi, attraverso la vita di una donna nata nel 1950 con la passione irrefrenabile per la libertà e il sentimento. Una storia interpretata da Luisa Ranieri, napoletana doc come il regista, che ripercorre gli ultimi settant'anni della sua città toccandone gioie e dolori. Povertà e ricchezza. In una città che seduce, urla, litiga, incanta, ride ma è capace anche di far male.

L'Italia non sarà però soltanto questo. Nella prestigiosa sezione «Un certain regard» dove si esibiscono i talenti che verranno, sarà di scena Roberto Minervini con I dannati, una storia ambientata nella guerra di secessione americana in cui il documentarismo si mescola a un'originale lettura degli avvenimenti. Ci sarà spazio anche per la nostalgia verso un mostro sacro della romanità di cui quest'anno a settembre ricorre il centenario della nascita. A Marcello Mastroianni sarà dedicato un film francese, Marcello mio, coprodotto da Rai cinema e Lucky Red e girato dal francese Christophe Honoré in cui appariranno Chiara Mastroianni e Catherine Deneuve, glorie a metà strada tra l'Italia e i cugini d'oltralpe oltre all'italo-francese Fabrice Luchini e Melvil Poupaud.

Nel cartellone spicca una presenza ingombrante. È quella di Kirill Serebrennikov, russo di madre ucraina, uno dei più quotati registi della nouvelle vague ex sovietica, noto per essere tra i più accaniti oppositori al regime di Putin. Non a caso porterà sulla Croisette Limonov - The Ballad of Eddie, ispirato al romanzo bestseller di Emmanuel Carrère, biografia e non solo del rivoluzionario, delinquente, scrittore e maggiordomo di un miliardario, emigrato a Manhattan per poi tornare in una Russia che non riconosce più. Toni fortemente critici che hanno sedotto il dissidente Serebrennikov al secondo anno consecutivo in mostra a Cannes.

Un ritorno sorprendente sarà quello di Francis Ford Coppola che, dopo le due lontane Palme d'oro nel '74 con La conversazione e nel '79 con Apocalypse now, si ripresenta con Megalopolis, peraltro una delle chicche di cui si aveva già notizia fra le indiscrezioni della prima ora. Sensualità e sentimento guideranno i fotogrammi di Karim Aïnouz, regista brasiliano in corsa con Motel Destino, e già trionfatore nel 2019 con La vita invisibile di Euridice Gusmao, che vinse nella sezione «Un certain regard». Un horror autobiografico sarà proposto dal canadese David Cronenberg con The Shrouds, interpretato da Vincent Cassel e Diane Kruger mentre è curiosa la genesi di Oh, Canada, in cui il regista Paul Schrader e Richard Gere tornano a lavorare insieme dai tempi di American gigolò. Il film è stato girato a settembre scorso grazie a un'esenzione concessa dal sindacato americano di autori e attori, all'epoca in sciopero.

Mentre resta favorito il greco Yorgos Lanthimos con Kinds of Kindness, in cui recita la fuoriclasse Emma Stone, sulla Croisette arriveranno Kevin Costner con Horizon e Furiosa: A Mad Max Saga di George

Miller, entrambi non in gara. Palma d'onore a George Lucas e una novità assoluta. Per la prima volta ci sarà una sezione dedicata al cinema immersivo con otto opere in competizione. È arrivato il futuro. O forse è già presente.

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