La Spagna "mata" anche la Germania Le "Furie rosse" Campioni d'Europa

Spagna campione d'Europa. Il calcio iberico torna sulla grande ribalta internazionale dopo aver sconfitto per 1 a 0 i panzer tedeschi. Le Furie rosse non hanno concesso niente a Ballack e compagni

La Spagna "mata" anche la Germania 
Le "Furie rosse" Campioni d'Europa

Vienna - La patria del calcio spettacolo lo é finalmente anche con la sua nazionale, che non deve più togliere la polvere dalla coppa Henry Delaunay. Infatti, 44 anni dopo, ne ha vinta un'altra, quella consegnata in tribuna d'onore (un ritorno all'antico) dall'uomo che nel 1984 proprio alla Spagna l'aveva tolta, all'epoca in cui Michel Platini era per tutti 'Le Roi'. Questa è invece la Coppa del vecchio e dei giovani, del ct Aragones che con i suoi quasi 70 anni (li compirà fra un mese) diventa il tecnico più anziano a conquistare il titolo continentale, e della squadra che qui aveva la seconda età media più bassa, 26.4, ed era formata da gente come Xavi, Casillas, Marchena, Torres, Silva, Fabregas, Puyol che a livello giovanile avevano tutto (mondiali ed europei, più un argento olimpico).

E ora si sono confermati anche al livello più alto, facendo impazzire un popolo ed esultare in tribuna Re Juan Carlos (un lungo abbraccio con Casillas ha preceduto il momento della consegna del trofeo), la Regina Sofia ed il Premier Zapatero, che ha dimostrato di portare fortuna non solo con i pronostici ma anche dal vivo. E' il trionfo della Spagna che avanza in tutti i campi, affianca o sorpassa altri paesi nella vita di tutti i giorni e continua il proprio momento magico anche nello sport: dopo il titolo mondiale nel basket e quello europeo nella pallavolo, è arrivato quello più atteso nello sport più amato e popolare.

Ed è stato un successo ampiamente meritato, su un Germania che nonostante qualche protesta di troppo nei confronti di Rosetti (nessuna di questa azioni è stata mostrata al replay dai megaschermi dello stadio, comunque erano rimostranze ingiustificate), non ha nulla da recriminare, essendo stata dominata dalle furie rosse, che non perdono dal 15 novembre del 2006 e qui hanno proseguito alla grande la loro striscia vincente, grazie a una prodezza dell'ottimo Fernando Torres. Da quanto si è visto in campo lo scarto a favore degli spagnoli avrebbe dovuto essere più ampio. Già dal primo tempo il vantaggio dei rossi è apparso meritato, perché, dopo la cerimonia di chiusura a base di palloncini e cilindri colorati con le varie bandiere, e qualche fischio all'annuncio del nome di Rosetti, soltanto nei primi dieci minuti la Germania riusciva ad imporre la propria superiorità, concretizzatasi con un'iniziativa di Klose dopo errore di Sergio Ramos (ma il n.11 tedesco si allungava troppo la palla) e da un tiro-cross di Ballack in mezzo all'area su cui non arrivavano compagni. Per il resto si era visto quasi solo il calcio-flipper della Spagna, la ragnatela di passaggi con cui teneva in mano il pallino del gioco, nonostante il pressing tedesco, frutto di una superiorità di mezzi tecnici e del grande lavoro, anche in copertura, di un Senna ancora una volta fra i migliori.

Prima della rete di Torres che ha fatto esultare perfino Re Juan Carlos e la Regina Sofia (attenta però ad aggiustarsi la gonna), la Spagna era andata vicina al gol già al 14' con un bel tiro di Xavi deviato da Metzelder, che aveva costretto Lehmann alla deviazione in calcio d'angolo, e al 22', quando su cross di Sergio Ramos il 'biondino' Torres si era elevato con perfetta scelta di tempo: ma il suo colpo di testa aveva centrato la base del palo. La Germania aveva quindi provato a reclamare per un tocco di Sergio Ramos ed uno di Capdevila, chiaramente involontari, poi al 33' arrivava la prodezza di Torres: palla per l'ennesima volta sui piedi di Senna, da questi a Xavi che lanciava Torres, molto bravo a trovare il tempo, a liberarsi di Lahm e a battere Lehmann 'd'infilatà con il destrò, prima di esultare ciucciandosi il pollice destro, perché è davvero lui il "bambino d'orò del calcio spagnolo.

Nella Germania Ballack, l'uomo che non riesce a liberarsi dal sortilegio delle finali sfortunate, riusciva solo a procurarsi una ferita all'arcata sopraccigliare e poi a litigare con Puyol in un accenno di rissa in cui finivano ammoniti lui e l'altro capitano, Casillas.

E anche nel secondo tempo in campo c'era praticamente solo la Spagna (raddoppio fallito d'un soffio da Ramos e Senna), nonostante gli sforzi di Schweinsteiger e Podolski, i preferiti della Cancelliera Angela Merkel, il cui tifo in tribuna si è rivelato vano. Piangono i tedeschi, e nell'Europeo, dopo Francia e Grecia, vince ancora il calcio latino e mediterraneo. E se ci si mette anche l'Italia, qui comparsa ma campione del mondo in carica, il trionfo è completo.

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