E ora fa pure il presentatore. Oddio, non proprio il presentatore alla Nunzio Filogamo del tipo signore e signori ma tra poco spiegherà come. Emis Killa è un rapper di nuova generazione, che non vuol dire altro se non libero. Di fare tutto. A modo proprio. Domani sera, lui che ha già conquistato cinque dischi di platino con due album belli tosti, sarà sul palco delle Cascine di Firenze per la diretta degli Mtv Awards (canale 8 e 67 del digitale terrestre e 704 di Sky) con Pezzali, Mengoni, Fedez, Nek, Fragola, JAx e via con i best seller dell'anno oltre a una vagonata di ospiti/presentatori come il prezzemolino Pif, Enrico Brignano, Juliana Moreira, Chef Rubio e le sorprendenti atlete di Ginnaste - Vite parallele . Un ruolo inedito persino per lui, che pure presta la propria voce a Radio Deejay e, insomma, con le parole ha una certa confidenza. «Però presentare un evento così importante è una grande opportunità oltre un'occasione per vincere una grande paura». Sempre diretto.
Però, caro Emis Killa, non ha spiegato come la vincerà.
«Sarò un misto tra presentatore professionale e rapper. Farò lo showman. Però, a dirla tutta, non so ancora bene perché tutto nascerà dalle prove di oggi e dalla diretta di domani. Mica si può programmare minuto per minuto...».
Emis Killa presentatore.
«Io sono fortunato perché posso vivere solo di musica. Ma così mi garantisco il futuro».
Mika ha appena detto che tutte le sue attività collaterali, da Sky ai libri, gli servono per continuare a fare musica come vuole.
«E ha detto la verità, bravo Mika. Sono cadute le barriere, oggi bisogna fare di tutto».
Anche il giudice in un talent show?
«Ho ricevuto proposte e ho detto di no soltanto perché non mi piacevano, non certo per un pregiudizio ideologico. E così ho rifiutato anche altre offerte».
Però qui e là Emis Killa ha polemizzato con qualche rapper dei talent. Pregiudizi?
«Ma no. Artisti come Emma o Mengoni ce l'hanno fatta perché sono bravi. Talent o no».
Non cambi discorso.
«Ho soltanto riflettuto su di una cosa che non mi piace. Ossia quando gli ascoltatori di un talent mettono sullo stesso piano chi nasce lì e chi viene da anni di gavetta spesso frustrante e comunque faticosa».
Dicono tutti così. Faccia un esempio della sua gavetta.
«Suonavamo spesso al Mulino di Verbania da un tale Miki. Posto da 150 persone massimo. Spesso si finiva a ballare sul bancone del bar. La gavetta è anche questo».
Una volta chi faceva la gavetta criticava Mtv
«Mtv no. Con Mtv sono nato, è diverso».
Un rapper imprenditore di se stesso. Ogni tanto ha paura di sparire dalla circolazione?
«Al di là del fatto che se mi fermo mi annoio, credo che questa paura sia naturale per tutti. A meno di essere Vasco. Lui può permettersi di stare via vent'anni e poi riempire tranquillamente San Siro al suo ritorno».
Spesso i social network servono a placare la paura dell'assenza.
«Io li uso ma soltanto per polemizzare (eventualmente) soltanto con chi mi sta intorno e con le situazioni che vivo. Non vado oltre».
Molti rapper parlano di tutto, politica compresa.
«Io raramente».
Fedez è nell'occhio del ciclone.
«Fedez ed io siamo praticamente cresciuti insieme, abbiamo anche condiviso un gruppo. Lui ha sempre avuto questa vocazione e queste prese di posizioni gli sono naturali, sono una evoluzione di quello che è sempre stato. Lui sente questo bisogno e io non mi sento di giudicarlo».
Non sia troppo diplomatico.
«Se gli parlassi in confidenza, e forse l'ho fatto, gli direi di stare attento perché la politica non è come, ad esempio, il calcio. Spesso scatena atteggiamenti addirittura razzisti».
Il rap è un'altra cosa.
«Per me la musica è tutto. E difatti entro le prossime due settimane uscirà Keta Music 2 , un regalo ai fan che mi seguono dalla prima ora: il rap alla mia maniera, con i miei amici».
Ma non ha paura di perdere fan?
«Magari perderò per strada qualche ragazzina. Ma a me fa più paura superare la linea di non ritorno».
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