È morto a 47 anni lo sceneggiatore, scrittore, regista e autore teatrale e televisivo Mattia Torre. Romano, classe 1972, Torre è stato uno dei papà della serie tv Boris insieme a Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico. Prima del successo della serie, andata in onda dal 2007 al 2010 ed estesa al cinema nel 2011 con Boris - Il film, Torre aveva fatto la gavetta nel mondo teatrale romano con commedie come L’ufficio, Io non c’entro, Tutto a posto e Piccole anime.
Torre era malato da tempo: proprio nel libro e nella serie tv La linea verticale, interpretata da Valerio Mastandrea e trasmessa da Rai 3, aveva raccontato in perfetto equilibrio tra comicità e dramma la sua storia di paziente al reparto di oncologia dell’ospedale Regina Elena.
Addio a Mattia Torre, da Boris ai monologhi di Mastandrea
Tra gli autori del programma Parla con me di Serena Dandini, Mattia Torre aveva collaborato con Mastandrea sin dal 2005 con il monologo teatrale Migliore. Il successo però l’aveva travolto dopo il monologo sull’essere genitori oggi recitato da Mastandrea nel corso del talk show E poi c’è Cattelan. I suoi sette atti comici sono diventati il libro In mezzo al mare, edito da Mondadori. Grande successo ha ottenuto anche Colpa di un altro, monologo interpretato sempre da Mastandrea durante la puntata di Propaganda Live del 14 giugno scorso.
Autore di opere intense ed innovative come Perfetta con Geppi Cucciari e Coatto unico senza intervallo con Giorgio Tirabassi, Torre ha scritto con Ciarrapico e Vendruscolo pure la serie Buttafuori e il film Ogni maledetto Natale. Nel 2015 ha scritto con Corrado Guzzanti Dov’è Mario?, divertente comedy andata in onda nel 2016 per quattro episodi su Sky Atlantic. Poco dopo la scomparsa, Guzzanti ha voluto ricordare Mattia con un commosso messaggio sui social.
“Mattia Torre – ha scritto Guzzanti –, amico carissimo e brillante, scrittore sopraffino, 47 anni, venti romanzi ancora da scrivere, cento sceneggiature. Una curiosità, un coraggio e un senso dell’umorismo rari in questo mondo, rarissimi in Italia. Uno che se adesso gli dicessi ‘che la terra ti sia lieve’ ti scoppierebbe a ridere in faccia, ci scriverebbe sopra un monologo. Mi mancherai tanto. Ci eri indispensabile”.
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