Aka 7even: "Il rapporto con la fede? Nasce dal mio coma..."

Il giovane artista protagonista a Sanremo 2022 con "Perfetta così": "Ho imparato ad accettarmi e a volermi bene"

Aka 7even: "Il rapporto con la fede? Nasce dal mio coma..."

Ha 21 anni, ma ha una maturità da veterano. La partecipazione ad Amici di Maria De Filippi ha consacrato il suo innegabile talento, certificato al festival di Sanremo 2022: Aka 7even è uno dei giovani più interessanti del panorama musicale italiano e siamo solo all’inizio della sua carriera, già ricca di hit e di tormentoni. In gara con “Perfetta così”, una power ballad uptempo, l’artista di Vico Equense ha portato sul palco dell'Ariston una parte della sua vita e lancia un messaggio considerevole: accettatevi per come siete.

Sanremo è come se lo aspettava?

“In realtà no. Ho sempre avuto una visione esterna del Festival: esserci rende tutto molto più emozionante. Pensavo fosse tutto schematizzato sul lavoro e sulla dedizione, ma in realtà è anche molto divertente”.

Si è messo parecchio in gioco con la cover, “Cambiare” di Alex Baroni, interpretata insieme ad Arisa…

“La scelta nasce dal fatto che sin dall’infanzia ho avuto un approccio molto emotivo con Alex Baroni. Uno dei primi brani che ho ascoltato è stato ‘La distanza di un amore’ ed è stato il primo che ho cantato. Poi mi sono interfacciato a ‘Cambiare’, una canzone che mi ha preso, letteralmente. Ho sentito il bisogno di portarlo come cover a Sanremo. Ho pensato al duetto con Arisa per la sua sensibilità, per il rapporto che c’è e per l’enorme dote canora: per me è una delle voci più belle che abbiamo in Italia. Sono molto felice”.

“Perfetta così” racconta l’importanza di accettarsi, di volersi bene: lei ci è riuscito?

“Sì, sono riuscito ad accettarmi sia per le persone che avevo al mio fianco, sia perché ho acquisito la consapevolezza di ciò che sono. Ci ho messo anni a capirlo, ma è bastato un secondo per cambiare tutto: una mattina mi sono svegliato e ho deciso di modificare qualcosa in me. Sentivo a livello emotivo di non vivere la quotidianità nella maniera giusta: ho captato il problema e ho fatto sì che non accadesse più. Mi sono guardato allo specchio e mi son detto: ‘Questa giornata è bella, iniziamola bene, mi piaccio’. Ed è cambiato tutto”.

Tra i suoi colleghi chi l’ha colpita particolarmente?

“Mi ha stupito tanto Gianni Morandi, una persona umilissima. Ti racconto un aneddoto: eravamo nel backstage del green carpet, lui mi ha salutato e mi ha chiesto se volessi conoscere qualcuno. Questa cosa mi ha stupito, per me è la dimostrazione della sua grandezza da artista, a partire dalla sua grande umiltà”.

Lei ha un grande rapporto con la fede…

“Ho un rapporto molto stretto, uso la fede a 360 gradi per ogni cosa, è parte integrante della mia vita. Ho un bellissimo rapporto con Dio. Tutto nasce dal periodo di coma (all’età di sette anni per una grave encefalite, ndr): penso che ci sia stato un miracolo. Da quel momento ho avuto un approccio molto, molto stretto”.

Quanto vissuto da bambino in che modo influisce sul suo essere artista?

“Influisce sotto il punto di vista emotivo e di sensibilità. Il coma mi ha portato a prendere la vita in modo diverso, dando un valore più importante alle cose rispetto a prima. Oggi ci sei, domani non si sa: cerco di vivere la quotidianità al 100%, sia emotivamente che a livello di energia”.

Ha già sentito Maria De Filippi?

“Non ho avuto ancora modo di sentirla, sarà sicuramente impegnatissima, ma spero di sentirla il più presto possibile”.

Nell’epoca dei grandi dibattiti mediatici, pensiamo a quello sui vaccini, lei ritiene che un artista debba prendere posizione o è meglio pensare esclusivamente alla musica?

“Ognuno deve fare ciò che sa fare, bisogna esporsi in base a ciò che si sa. Io sul tema vaccini non so tantissimo, però sono consapevole del fatto che un artista debba assolutamente dare l’esempio: è esposto al grande pubblico e ci sono persone che ne vogliono trarre esempio”.

Quali sono i progetti

futuri?

“Spero che possa tenersi il tour di giugno, ho quattro date: due a Napoli, una a Roma e una a Milano. Subito dopo Sanremo mi butto in studio per cercare di scrivere qualcosa e per continuare la preparazione dell’album”.

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