Dalle violenze al "non sudo": lo scandalo che travolge la Regina

Sono tempi bui per il principe Andrea: tra pochi giorni il giudice deciderà se la causa civile aperta da Virginia Roberts Giuffre andrà avanti, ma a corte vogliono togliergli titolo e gradi militari

Dalle violenze al "non sudo": lo scandalo che travolge la Regina

L’udienza del 4 gennaio, in cui il giudice Kaplan avrebbe dovuto decidere sulla prosecuzione della causa civile contro il principe Andrea, si è conclusa in un nulla di fatto. Kaplan, però, si riserva di emettere il verdetto “molto presto”. I legali del duca hanno usato tutte le armi a loro disposizione: dall’accordo Epstein-Giuffre del 2009 alla tesi secondo cui le accuse di Virginia Giuffre sarebbero poco circostanziate per rilevare un’ipotesi di reato. Per ora la situazione del duca di York resta in sospeso, ma il suo destino nella royal family, anche in caso di assoluzione, sembra già scritto. La regina Elisabetta avrebbe fatto fronte comune con il principe Carlo e il principe William affinché il duca di York venga ostracizzato per sempre dalla vita pubblica, anche se resta ancora aperta la questione di una possibile privazione del titolo nobiliare.

Lo scandalo Epstein

Il suicidio in carcere, nel 2019, di Jeffrey Epstein, imprenditore americano accusato di violenze e di pedofilia, ha spalancato le porte di un inferno di abusi nei confronti di ragazze giovanissime, a volte appena 14enni. Il duca di York, coinvolto nella bomba mediatica, ha tentato di tirarsene fuori con un’intervista concessa alla Bbc nel novembre 2019. Le sue parole, però, si sono trasformate in un boomerang costatogli il ritiro a vita privata. “Mi mangio le mani tutti i giorni perché ho messo in imbarazzo” la famiglia reale, ha confessato Andrea. Ha anche ammesso di conoscere Epstein, di essere stato ospite nella sua casa di New York, nell’Upper East Side, poco dopo la prima condanna dell’imprenditore per favoreggiamento della prostituzione femminile in Florida, nel 2008: “Ci ho pensato più volte e alla fine, con tutto le informazioni che ho oggi, è stata la cosa sbagliata da fare, anche se al momento la ritenevo giusta”, ha tentato di difendersi il figlio della Regina. Il suo atteggiamento è stato più fermo nei confronti di Virginia Giuffre, che ha accusato lui ed Epstein di violenza sessuale nel 2001: “Non ricordo di averla mai incontrata”. Peccato che a smentire il principe ci sia una foto in cui compare abbracciato alla Giuffre e accanto a loro, si trova Ghislaine Maxwell, complice di Epstein e amica del duca.

La grande fuga del principe Andrea

Nell’agosto 2021 Virginia Roberts Giuffre ha depositato al tribunale di Manhattan una denuncia contro il principe Andrea. La donna sostiene che questi l’avrebbe violentata tre volte, tra il 2000 e il 2001, quando aveva solo 17 anni. Gli stupri sarebbero avvenuti in due residenze di Epstein a New York, nelle Isole Vergini e nell’appartamento londinese di Ghislaine Maxwell, (quest’ultima violenza sarebbe avvenuta il 10 marzo 2001, dopo una serata passata nel nightclub “Tramp”, almeno secondo la ricostruzione della Giuffre) dove è stata anche scattata la già citata fotografia che immortala il principe e la sua accusatrice. Il duca di York, per non ricevere la notifica della denuncia, avrebbe abbandonato in fretta e furia la sua residenza, il Royal Lodge, rifugiandosi dalla regina Elisabetta a Balmoral. Aggrappandosi al cavillo della mancata consegna dei documenti e rischiando comunque una condanna “in absentia” e un risarcimento milionario, il principe Andrea sperava di far cadere nel vuoto la denuncia. Così non è stato. Il 27 agosto 2021, dopo alcuni tentativi andati a vuoto, l’ufficiale giudiziario è riuscito a consegnare la notifica allo staff del duca. I legali di quest’ultimo hanno lamentato un’irregolarità nella consegna, poiché i documenti dovevano essere depositati nelle mani del principe. Così gli avvocati della Giuffre li hanno inviati via mail e tramite FedEx agli avvocati del duca negli Stati Uniti. Ormai non c’era più via di scampo.

Chi è Ghislaine Maxwell?

Socialite, ereditiera figlia dell’editore Robert Maxwell, proprietario del Daily Mirror, Ghislaine Maxwell è stata la complice e la compagna di Jeffrey Epstein. Sembra che abbia tentato fino all’ultimo di sfuggire alla Giustizia, addirittura attraverso la protezione di mercenari inglesi assoldati dal fratello Kevin. Tutto inutile. Dopo 40 ore di camera di consiglio, lo scorso 29 dicembre, la Maxwell è stata giudicata colpevole di “reati sessuali” e sono stati confermati 5 su 6 capi d’imputazione da una giuria composta da 6 uomini e 6 donne. Rischia più di 60 anni di carcere. “[Ghislaine Maxwell] è qui per riempire una sedia rimasta vuota per la negligenza delle guardie carcerarie", ha detto il suo avvocato, Laura Menninger, riferendosi al suicido di Epstein. “Non è Epstein, è una donna innocente accusata di crimini che non ha commesso”, ha continuato il legale, sostenendo che le testimonianze delle 4 accusatrici dell’ereditiera “siano state manipolate”. Di tutt’altro avviso è il pubblico ministero, che ha dichiarato: “È stata il braccio destro di Epstein…sapeva bene quello che stava facendo”. La Maxwell ha procurato ragazze a Epstein tra il 1994 e il 2004, prediligendo quelle con una situazione economica difficile. Riteneva sarebbero state più mansuete e, se anche avessero parlato, chi avrebbe creduto loro?

Una minaccia di nome Ghislaine

Se pensate che dopo la condanna Ghislaine Maxwell se ne starà zitta e buona dietro le sbarre, vi sbagliate di grosso. I suoi legali hanno già promesso battaglia per il ricorso. E questo è niente. Durante l’arringa finale al processo contro l’ereditiera l’assistente procuratore Alison Moe ha detto: “È evidente che Maxwell sapeva ed era profondamente coinvolta negli abusi sessuali di Epstein sui minori”. La socialite è ormai l’unica depositaria dei segreti di Epstein. Misteri scottanti che potrebbero rovinare la vita a molte persone. Lo scorso luglio venne alla luce un’indiscrezione secondo cui Ghislaine Maxwell già chiusa in carcere e tenuta sotto stretta sorveglianza per l’alto rischio di suicidio, sarebbe in possesso di filmini hard che Epstein avrebbe girato in anni di attività criminale. In questi video comparirebbero tutti i complici e gli amici facoltosi dell’imprenditore durante i festini e ci sarebbe pure il principe Andrea. A quanto pare la Maxwell avrebbe fatto una copia dei video e l’avrebbe consegnata all’FBI: una collaborazione per ottenere uno sconto di pena. Quei filmati, però, rimangono una spada di Damocle sulla testa del duca di York.

Minare la credibilità del nemico

Una delle strategie di difesa adottate dagli avvocati del principe Andrea fa perno sull’accordo che Jeffrey Epstein e la Giuffre firmarono nel 2009. La donna accettò mezzo milione di dollari in cambio del suo silenzio: non avrebbe citato in giudizio né l’imprenditore, né i suoi ricchi amici. Nell’udienza del 4 gennaio 2022 i legali del duca hanno tentato di far valere proprio questo patto, in modo da far annullare il processo. Ottenendo che l’accordo venisse reso pubblico, Andrew Brettler, avvocato del principe, ha assestato un violento scossone all’immagine della Giuffre. La donna, spiega il legale, ha accettato un “corrispettivo” in cambio della “rinuncia alle sue pretese contro Epstein e altri…che hanno partecipato al suo sfruttamento sessuale”. Brettler e i suoi colleghi hanno anche fatto notare che il tribunale di Manhattan non potrebbe avere giurisdizione sul caso, poiché al momento della denuncia la Giuffre risultava residente in Australia (negli Usa avrebbe trascorso solo 2 degli ultimi 19 anni). I giudici, però, hanno rifiutato l’istanza.

Alibi e prove

Virginia Giuffre sostiene che il 10 marzo 2001 il duca l’avrebbe invitata a ballare al “Tramp”, un nightclub di Londra: “Sudava tutto su di me”, ha rammentato la donna. Nell’intervista alla Bbc del 2019, però, il principe l’ha smentita, asserendo di aver sofferto di anidrosi, ovvero l’incapacità di sudare, dopo una “overdose di adrenalina nella guerra delle Falkland, dove fui ferito”. Gli avvocati della controparte hanno chiesto le prove della “presunta incapacità medica di sudare”, ma sembra che il principe Andrea non ne abbia. I suoi legali hanno replicato puntando l’attenzione sulla violazione della privacy del loro assistito, poiché vengono richiesti “documenti privati e irrilevanti non pensati per scoprire prove ammissibili”. Il principe Andrea ha anche sottolineato di avere un alibi per il 10 marzo 2001: si trovava con la principessa Beatrice al Pizza Express e poi è tornato a casa, dove lo attendeva la principessa Eugenia. Ma anche stavolta mancherebbero le prove. A proposito di quella serata Virginia Giuffre ha detto anche: “[Il principe] non esitò a prendere per entrambi dei cocktail alcolici…ne bevemmo pochi sorsi”. Andrea, sempre nella famosa intervista alla Bbc, ricorda cose diverse: “Non so dove sia il bar. Non bevo. Non penso di aver mai comprato un drink al Tramp, qualora sia stato lì”.

Le fotografie

Il duca di York non ricorda di aver conosciuto la Giuffre perché, ha raccontato con una certa arroganza alla Bbc, sempre circondato da tante persone, per lo più membri dello staff (suo o dei suoi amici), con cui non è abituato a conversare. Allora come spiegare lo scatto con la Maxwell in cui abbraccia la Giuffre? “Non faccio mai dimostrazioni pubbliche d’affetto”, ha spiegato Andrea con spocchia. Che dire, poi, della fotografia di Ghislaine Maxwell seduta sul trono della Regina? E di quella risalente al 2010 che immortala lui ed Epstein a Central Park, dopo che l’imprenditore era uscito di prigione per pedofilia? Andrea si è giustificato dicendo di essere andato a chiudere la loro amicizia. Però, da quanto risulta, avrebbe dormito a casa di Epstein: “Era conveniente e poi ho la tendenza a essere un uomo d’onore”, ha replicato il duca con una frase senza senso.

Quel brutto carattere

Il duca, spiega il Daily Beast, si è giocato il futuro anche a causa del suo carattere arrogante, mal tollerato persino nella royal family. Una fonte ha affermato: “Chiunque abbia osato offrire il proprio consiglio professionale, dicendogli che forse non era sulla strada giusta, è stato accolto con un deciso ‘Vai al diavolo! Fuori dal mio ufficio’”. Un altro ha ribadito: “Il duca ha chiarito che l’unica persona a cui risponde è la Regina. Non accetta consigli da nessuno. Ha agito con totale impunità e il personale era semplicemente spaventato per tenergli testa…Sua Maestà lo ha quasi sempre appoggiato e lui ha sfruttato la cosa…Andrea avrebbe detto alla sua famiglia che era tutto falso e che tutto sarebbe finito”. L’atteggiamento fin troppo sicuro di sé del principe avrebbe lasciato sconcertati familiari e collaboratori. Questi ultimi lo descrivono come un uomo che si ritiene al di sopra della legge, che si comporta “come se non dovesse rispondere a nessuno” e gli fosse concessi addirittura “diventare una canaglia”.

E ora?

I legali della Giuffre vogliono vederci chiaro, per questo esigono le prove e le informazioni riguardanti gli incontri tra Andrea ed Epstein, i viaggi del principe sul Lolita Express, l’aereo dell’imprenditore (che lo stesso duca ha ammesso) e le ricevute dei regali fatti da Epstein e dalla Maxwell al principe, “compresi, ma non solo, i pupazzi”. Il duca di York rischia grosso, come rivela una fonte al Daily Mail: “Se [il principe Andrea] perdesse la causa, la domanda sarebbe: cosa fare di lui? Non lo si può costringere a rassegnare le dimissioni, ma gli verrebbe chiesto di rinunciare al ducato”. La regina Elisabetta non sarebbe del tutto convinta, poiché “[il titolo di duca di York] era detenuto da suo padre, Giorgio VI, prima che diventasse re e lei lo ha conferito al suo figlio prediletto. Ma [Andrea] lo ha disonorato”, spiegano gli esperti. A corte si parla persino di togliergli i gradi militari. Il principe Andrea è rimasto solo.

Le spese legali

La regina Elisabetta sarebbe stanca di pagare le spese legali di Andrea. Sembra abbia rifilato al figlio un sonoro rifiuto di fronte all'ipotesi di un risarcimento a Virginia Giuffre, qualora il processo si concludesse con una condanna. Inoltre la sovrana non interebbe nemmeno sborsare migliaia di sterline in avvocati. Il principe Andrea, che non ha introiti indipendenti, avrebbe già messo in vendita lo chalet di Verbier acquistato nel 2014, con Sarah Ferguson, per 16,6 milioni di sterline (20 milioni di euro). La residenza ha 6 camere da letto, una piscina riscaldata e un panorama mozzafiato. C’è solo un problema: l’ex proprietaria dello chalet, Isabella de Rouvre, accusa il duca di non averle versato gli ultimi 6 milioni di sterline per l’acquisto. Ora che la dimora è in vendita per 17 milioni di sterline, la de Rouvre auspica che il principe saldi il suo debito con lei, prima ancora di pagarsi le spese del processo. Il duca di York è nei guai fino al collo.

Non ha denaro immediatamente disponibile, la possibilità di un processo dall’esito incerto pende sulla sua testa e, anche in caso di assoluzione, Sua Maestà, Carlo e il duca di Cambridge non gli permetteranno più di tornare alla vita pubblica.

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