"Asia Argento? È prostituzione". E Facebook blocca Adinolfi

Adinolfi bloccato su Facebook dopo i commenti sul caso Weinstein

"Asia Argento? È prostituzione". E Facebook blocca Adinolfi

È arrivata la sospensione da Facebook dopo il commento scritto da Mario Adinolfi sulle rivelazioni di Asia Argento riguardo al produttore hollywoodiano Harvey Winstein. Un post che il giornalista aveva scritto e che molti utenti avevano segnalato come contrario alle norme che la community del social network è tenuta a rispettare. Tanto che per lui è arrivato un blocco temporaneo.

"La sensazione complessiva è che la Argento abbia cercato di trasformare un suo clamoroso errore giovanile in un’occasione positiva di immagine", aveva scritto Adinolfi.

"Aver subito le attenzioni sessuali del potentissimo produttore Harvey Winstein controvoglia, senza reagire e senza denunciare, è senza dubbio un errore. Ora, la Argento qualifica l’episodio come “stupro” e in tutta evidenza stupro non è: ci sono infinite foto della ragazza molto sorridente accanto al presunto stupratore, finché era potente…", aggiungeva poi.

"Quando un maschio prepotente usa un elemento del suo potere - concludeva Adinolfi -, solitamente il denaro, per ottenere i favori sessuali di una donna che li mette a disposizione per un proprio vantaggio, quella non è violenza sessuale. Quello è uno schifo, sono d’accordo. Il maschio è un porco, sono d’accordo. Ma quella si chiama prostituzione".

Queste parole gli sono valse il blocco dalla piattaforma.

A non averlo bloccato è invece twitter dove si trovano ancora i messaggi in cui definiva "prostituzione d'alto bordo" il caso della Argento, per poi aggiungere: Invece di inveire contro di me chiedetevi perché Asia non fa il nome del regista che a 16 anni le mostrò il pene. Scopritelo, è facile.

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