Al Bano Carrisi, considerato una "minaccia" dalla repubblica di Ucraina e di conseguenza bandito dal territorio nazionale, ha deciso di chiedere i danni al governo del paese.
In una nota da poco diffusa, si legge che il cantante pugliese assistito dal suo legale avvocato Cristiano Magaletti ha intenzione di ricorrere presso la Corte Europea dei diritti dell'uomo, con sede a Strasburgo, per ottenere l'immediata cancellazione del proprio nome dalla lista nera resa pubblica la settimana scorsa. Sempre nella stessa nota si legge l'invito, rivolto al ministro degli Esteri italiano, ad intervenire tramite i canali diplomatici ufficiali presso l'ambasciatore ucraino con il fine di ottenere la piena riabilitazione del proprio nome. Ancora Al Bano è intenzionato a richiedere un risarcimento danni all'Ucraina, somma che nel caso sia concessa, sarà devoluta in beneficenza ad un ente solidale ucraino.
L'avvocato Magaletti ha aggiunto: "Non ci fermeremo, andremo sino a Strasburgo perché questo può diventare un pericoloso precedente. Al Bano è cittadino del mondo ed amico di tutti, deve essere libero di andare in Ucraina; chiediamo al nostro Governo di intervenire immediatamente perchè hanno ingiustamente attaccato il simbolo della canzone italiana".
Lo scorso 11 marzo il ministero della cultura ucraino ha inserito il cantante pugliese nella blacklist dei soggetti, considerati una minaccia per la sicurezza nazionale. L'elenco, diffuso online, contiene circa 150 nomi ed è stato stilato dal ministero sulla base delle richieste del Consiglio di Sicurezza e difesa nazionale dell'Ucraina, dei servizi di sicurezza ucraini e del Consiglio della tv e radio nazionali.
Al Bano Carrisi e Romina Power erano molto popolari in Urss tra gli anni '80 e '90 e tutt'oggi continuano ad esibirsi in Russia. L'Ucraina considera quest'ultima un Paese occupante, per via dell'annessione unilaterale della Crimea, avvenuta 2014, con un referendum non ritenuto legittimo dalla comunità Internazionale.
Un ultimo appello è stato rivolto dal legale Magaletti ai media affinché la vicenda non sia trattata con superficialità ed ironia, ma dibattuta con la necessaria serietà trattandosi di un caso di ingiustizia.Segui già la nuova pagina di gossip de ilGiornale.it?
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