"Come si fa a girarsi dall'altra parte quando l'umanità ti chiama? Il mio primo pensiero è stato informarmi e dare il mio piccolo apporto". Al Bano Carrisi racconta con semplicità la scelta di aprire le porte della sua casa a Cellino San Marco per accogliere quattro profughi ucraini. Una madre e il suo bambino e due adolescenti, che fanno parte di un gruppo di circa quaranta profughi arrivati negli scorsi giorni a Brindisi. "Non ho fatto niente di straordinario", ha spiegato il cantante al Corriere della sera, parlando del momento in cui lui e la compagna Loredana Lecciso hanno incontrato i tre profughi, che saranno loro ospiti per i prossimi mesi.
L'accoglienza è stata nel segno dell'italianità per stemperare l'atmosfera e dare un segnale di normalità e calore a una famiglia provata fisicamente e psicologicamente dalla guerra: "Gli ho preparato una bella spaghettata, una cena con i fiocchi. C'era tutto, anche ceci e fagioli". Impossibile dimenticare le immagini dell'orrore vissuto a Kiev e in altre città ucraine duramente colpite dall'attacco russo. "Come se l'orologio della storia fosse tornato indietro di 70 anni", ha commentato Al Bano che oggi prende fermamente le distanze da Putin.
Il cantante non ha negato di avere conosciuto e apprezzato, in passato, il presidente russo, ma di essere rimasto scioccato dalla sua azione di guerra: "Ho conosciuto Putin, ho cantato per lui, mi è piaciuto in passato, ma ora è una totale delusione". Al Bano non si sente affatto un "amico di Putin", perché se lo fosse "farei una bella passeggiata con lui nel Cremlino e gli direi: 'Sediamoci cinque minuti davanti a una bella bottiglia di vino, o di vodka, o di acqua pura. Parliamone. Non è giusto aggredire una nazione'". All'Agi ha poi aggiunto: "Sono stato uno dei pochi a prendere le distanze da lui, il coraggio non mi è mai mancato".
Invece lui, come molti altri, non può che assistere attonito a quanto sta accadendo in Ucraina. Al Bano ha deciso di cancellare i suoi concerti in Russia. Una scelta che non rimpiange e che non riguarda solo il lavoro: "Io canto anche per i soldi, ma soprattutto perché cantare mi dà gioia e adesso da quelle parti la gioia è lontana". Al momento il cantante si gode la conoscenza dei suoi tre ospiti ucraini: "Mi auguro che si trovino bene e che questa terra possa lenire le loro naturali sofferenze, spero - per quanto possibile - che trovino pace". Al suo fianco c'è, da oltre vent'anni, Loredana Lecciso, che con il compagno ha condiviso la necessità di offrire aiuto concreto ai profughi: "Io ero in America, lei qui, eppure abbiamo pensato la stessa cosa: aiutare".
Un aiuto sentito e sincero che è stato ripagato dai suoi ospiti Maria, professoressa di psicologia, suo figlio Ivan di 7 e anni e due studenti di Maria, di 15 e 18 anni, con le emozioni: "Il viso di Maria si è illuminato, era incredula, un'emozione così grande non la provavo da tempo. Non credevano fossi io.
Ma vederli scendere dal pullmann con quella sola valigia in cui è chiusa tutta la loro vita mi ha straziato", ha raccontato all'AGI l'artista. Per parlare di cosa hanno lasciato a Kiev e degli orrori vissuti ci sarà tempo, ora Al Bano augura loro di trovare pace e serenità nella sua casa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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