Bastianich sui suoi colleghi giudici: "Cracco presuntuoso, Bruno purista, Antonino non lo capisco"

Joe Bastianich, giudice di Masterchef, ha parlato in un'intervista dei suoi colleghi Cracco, Barbieri e Cannavacciuolo e ha svelato cose inedite sulla sua vita

Bastianich sui suoi colleghi giudici: "Cracco presuntuoso, Bruno purista, Antonino non lo capisco"

A una settimana dalla fine della sesta edizione di Masterchef Italia che ha visto trionfare il giovane Valerio Braschi comincerà stasera Celebrity Masterchef, la prima edizione del talent culinario in cui si sfideranno le star della tv italiana. Orfani di Carlo Cracco in giuria che ha deciso non continuare a fare il giudice per dedicarsi ad altri progetti, giudicheranno i piatti dei personaggi famosi Joe Bastianich, Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciulo.

Intervistato da Il Fatto Quotidiano il giudice italo-americano ha dichiarato che questa sarà un'esperienza interessante perché "non essendo italiano, non vivendo nella cultura italiana sono tutti anonimi". Conosce solo, tra i tanti, Maria Grazia Cucinotta "per averla vista nel film Il Postino, per cui sono tutti concorrenti come altri, non sono vip".

Ai fornelli si sfideranno persone come Mara Maionchi, Alex Britti e Filippo Magnini ma Bastianich ha qualcosa da dire anche su ognuno dei suoi colleghi: "Siamo amici, lavoriamo insieme ma abbiamo opinioni diverse, che ci sta. Bruno Barbier a volte è troppo purista e mi fa incazzare. Antonino Cannavacciuolo parla napoletano e non si capisce un cazzo. Carlo Cracco è presuntuoso". E sulla decisione di Cracco di lasciare il programma risponde senza mezzi termini: "Morto un papa se ne fa un altro".

Bastianich non è uno chef ma un imprendtore che riesce a fare mille cose senza mai stancarsi: è ristoratore, autore, critico, rocker, marito, padre e fratello. Il segreto per riuscire a tenere tutto insieme è fare le cose con passione: "cerco di farle bene. Mi creo degli obiettivi e mi alleno".

Anche se oggi non si direbbe Mr.

Bastianich svela di essere cresciuto povero, "figlio di immigrati negli anni '70 ella priferia di New York. Quella vita aveva tanti difetti ma oggi se mi guardo indietro riesco ad apprezzare anche quei difetti. Sono tornato a 40 anni a fare televisione in Italia: fino ad allora era un percorso che non mi aspettavo".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica