Bastano poche battute per intuire che, dall'altro capo del telefono, c'è una ragazza molto più matura della sua età. Beatrice De Mei, 19 anni, nonostante il suo sogno di fare l'attrice si sia realizzato molto presto (ha esordito in uno spot diretta da Gabriele Salvatores), continua a studiare - frequenta la facoltà di Letteratura, Musica e Spettacolo alla Sapienza di Roma - e non perde la voglia di imparare sempre cose nuove. Presto la rivedremo in televisione su RaiPlay con Le più belle frasi di Osho, insieme a Neri Marcorè e Carlotta Natoli.
“Voglio arricchirmi culturalmente e professionalmente, ma voglio anche continuare a vivere. Sento particolarmente il peso di questa pandemia, come un po' tutti, giovani e adulti. Certo non possiamo ignorare la presenza del Covid, ma non voglio rinchiudermi in casa, voglio fare le cose di sempre, con le dovute precauzioni”.
Sei giovanissima e hai già fatto cose di successo. Da piccola quando ti chiedevano cosa volevi fare da grande, cosa rispondevi?
“Alle elementari, quando avevo sei o sette anni, rispondevo la veterinaria, uno di quei mestieri che di solito amano i bambini. Poi nel giro di un paio di anni, ho cambiato idea. Guardando su Disney Channel la telenovela argentina Violetta, girata a Buenos Aires, mi sono appassionata a questa protagonista con un grande talento per il canto e il ballo e ho iniziato a dire che avrei voluto fare l'attrice”.
E i tuoi genitori come l'hanno presa?
“All'inizio mia madre, che non è nel settore come nemmeno mio padre, non ha preso sul serio questo mio desiderio ma dietro le mie insistenze si è informata e prima mi ha iscritta a una scuola di teatro a Civitavecchia, dove vivo, anche se dovrei trasferirmi presto a Roma, e poi mi ha trovato un'agenzia alla quale appoggiarmi. Adesso sono molti felici dei risultati”.
Tra le prossime novità che arriveranno in tv spicca la serie "Le più belle frasi di Osho". Hai un aneddoto della tua esperienza sul set?
“Tutte le riprese sono state divertentissime, essendo una sit com. Io interpreto Novella, una sedicenne ribelle, con ciocche di capelli blu, l'opposto di come sono io. Qui ho potuto prendere meno spunto da me stessa e dalla mia vita, ma ho riso tanto. Ricordo che c'è una scena in cui mia madre interpretata da Carlotta Natoli deve darmi uno schiaffo, mentre mi sgrida. Io avrei dovuto essere seria e anche arrabbiata ma mi veniva così tanto da ridere, lei è simpaticissima, che abbiamo dovuto girare più volte. Poi stare a fianco di Neri Marcorè è fantastico; mi sono sempre sentita coccolata”.
Quale aforisma di Osho ami ripetere?
“Uno che è riportato su una bottiglia di vino che ci ha regalato Marcorè alla fine delle riprese che dice, italianizzandolo un po': - è vero che quando hai sete l'acqua è la mejo cosa, ma il vino fa il sangue bono. Date retta a uno... sbronzo -. C'è persino l'etichetta personalizzata, con Marcorè vestito da Osho, barba lunga e l’aria serafica di un santone”.
Ne "Un Professore" ha indossato i panni di una ragazza vittima di revenge porn, una delle piaghe sociali più diffuse soprattutto tra gli adolescenti. È stato impegnativo e cosa si sente di dire ai suoi coetanei?
“Sì è stato molto impegnativo perché avevo paura di interpretare il ruolo in modo non autentico, non avendo, per fortuna, vissuto niente del genere. Però sono contenta di aver avuto questo ruolo, anche per il risvolto di questa serie che finisce bene: Monica torna in classe e viene accolta con gioia e in un clima di solidarietà. Ai miei coetanei vorrei dire di imparare il rispetto per noi donne e la nostra privacy e soprattutto di maturare, perché noi in questa situazione siamo solo vittime e non possiamo fare molto con i nostri comportamenti. Non possiamo smettere di dare fiducia agli altri solo perché abbiamo paura che qualcuno possa tradirla”.
Come è lavorare con attori del calibro di Alessandro Gassmann?
“È stato emozionante. Quando ho saputo che sarebbe stato lui il professore ero un po' in ansia, temevo di non essere all'altezza, e invece è stata una bella esperienza. Certo eravamo tanti ragazzi e quindi non c'è stato un rapporto molto diretto, ma la sua professionalità è arrivata tutta e ne faccio tesoro”.
Da quale regista le piacerebbe essere diretta in un prossimo futuro?
“Sono rimasta incantata dalla spettacolarità della pellicola Freaks Out di Gabriele Mainetti e mi piacerebbe un giorno poter lavorare con lui. È uno dei registi più acclamato delle ultime stagioni e per me sarebbe davvero un altro sogno”.
La popolarità cambia la vita?
“Non ho ancora conosciuto la vera popolarità, pur essendo in questo mondo da tanto tempo. Sto emergendo di più in questi mesi e quindi spero di poterne parlare tra qualche anno. Certo è cambiato l'approccio con le persone, mi scrivono sui social per farmi i complimenti per l'interpretazione e questa è una cosa che mi fa tanto piacere perché so di aver fatto un buon lavoro ma anche i miei conoscenti sono curiosi e mi fanno mille domande sulla mia esperienza sul set”.
Come si definirebbe in tre parole?
“Determinata, permalosa e sognatrice”.
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