Brigitte Bardot è famosa in tutto il mondo non solo per la bellezza e il fascino che hanno incantato generazioni di uomini, o per il talento dimostrato nella sua lunga carriera di attrice, ma anche per il suo impegno animalista. Da anni in prima linea per la difesa dei diritti degli animali, il 24 luglio 2018 è stata anche ricevuta all’Eliseo dal presidente Macron e dalla moglie proprio per discutere sul tema che le sta più a cuore, consegnando nelle mani della coppia presidenziale un dossier di 18 pagine in cui vengono descritti gli obiettivi animalisti dell’icona francese.
La Bardot, con un tweet della sua fondazione, ha spiegato di non essere mai stata una fervente sostenitrice di Macron, ma ha espresso la sua gratitudine per essere stata ascoltata.
Brigitte Bardot après son entretien à l'@Elysee avec le Président : "moi qui n'était pas une fervente d'@EmmanuelMacron, j'ai été très étonnée et très surprise de voir l'attention, le sérieux et la bonne disposition qu'il a eu envers nous" https://t.co/31297wzhmU
— FONDATION BRIGITTE BARDOT (@FBB_PORTEPAROLE) 24 luglio 2018
Non si è mai arresa, ma ora la sua lotta rischia di venire compromessa; l’attrice, infatti, ha inviato una lettera di protesta ai media locali e al prefetto dell’isola francese di Réunion, situata nell’Oceano Indiano, proprio a est del Madagascar. Nella missiva vi sono vibranti accuse, rivolte alla popolazione del luogo, di maltrattamenti sugli animali, a quanto sembra perpetrati durante dei riti religiosi. Il magazine “Io Donna” riporta alcune frasi di Brigitte Bardot, in cui gli abitanti dell’isola vengono descritti come "aborigeni che hanno mantenuto i geni dei selvaggi” e sarebbero, secondo quanto si legge nella lettera, “popolazione degenerata”.
Parole durissime che non hanno lasciato indifferenti i destinatari. Il magazine “Io Donna” riporta anche la replica del prefetto dell’isola, Amaury de Saint-Quentin, il quale non le manda a dire: “Questa lettera contiene termini offensivi e razzisti nei confronti degli abitanti di Rèunion”. La popolazione, infatti, è sorpresa e indignata dalla lettera della Bardot e le critiche sono arrivate anche dalle autorità francesi. Il presidente dell’Assemblea Nazionale, Richard Ferrand, ha dichiarato senza mezze misure di “disprezzare” i commenti dell’attrice, che è stata denunciata dal prefetto di Rèunion proprio il 21 marzo, dal 1966 giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale.
Perfino la “Fondation Brigitte Bardot”, istituita dalla stessa attrice nel 1986, si è dissociata dal contenuto della
lettera. La Bardot, in passato, ha già dovuto difendersi da accuse simili come, per esempio, nel 2008, quando si schierò contro i musulmani che festeggiavano Eid al-Adha praticando il rituale dell’uccisione di una pecora.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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