Bruce Lee, la figlia critica Quentin Tarantino: "Ha sfruttato mio padre"

Nell’ultimo film del regista, “C’era una volta a... Hollywood”, compare la leggenda delle arti marziali: ma la sua apparizione ha infastidito la figlia Shannon

Bruce Lee, la figlia critica Quentin Tarantino: "Ha sfruttato mio padre"

La presenza di Bruce Lee in C’era una volta a... Hollywood, il nuovo film di Quentin Tarantino passato in Concorso al Festival di Cannes e nelle nostre sale dal 19 settembre ha infastidito e non poco la famiglia del “Piccolo Drago”. In un’intervista concessa a Deadline, la figlia della leggenda delle arti marziali, Shannon Lee, ha accusato il regista di aver “sfruttato” la figura di suo padre, interpretato da Mike Moh.

Tarantino non avrebbe sentito gli eredi di Lee e nessuno della produzione avrebbe mai informato la famiglia dell’attore, scomparso il 20 luglio 1973. “In situazioni come questa – spiega Shannon – ci sono un sacco di modi diversi in cui comportarsi. È vero, se mi avessero contattato sarei potuta essere del tutto irragionevole e una rompiscatole che fa richieste ridicole di ogni tipo. Loro, però, non sapevano che non l’avrei mai fatto”.

La figlia di Bruce Lee: “Infastidita da Tarantino”

Molte volte – aggiunge Shannon – la pratica migliore è semplicemente tenersi alla larga da situazioni del genere per non dover neanche aprire questo vaso di Pandora”. Tarantino è sempre stato un grande fan di Bruce Lee e dei suoi film: proprio per questo motivo il comportamento del regista appare sorprendente. “Mi dà un certo fastidio – racconta la figlia del mito del Kung Fu – non essere stati inclusi in alcun modo nel film di Tarantino, quando so che ha contattato molte altre persone ma non me. Una parte di me pensa che non vale la pena perdere tempo ed energie con questa storia. Vediamo come l’universo si occuperà di questa faccenda”.

L’unica preoccupazione di Shannon è che Tarantino abbia trattato la figura di Lee con il dovuto rispetto.

Che sia io o un’altra persona a ricordare mio padre – conclude Shannon – resta il fatto che la gente vuole fare cose usando Bruce Lee. Nella mia mente, chi meglio della sua famiglia può dire cosa e come raccontarlo? Ma diventa complicato perché ho sempre auspici e sogni personali su come vada a finire con i progetti che vengono realizzati”.

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