L'ennesimo concerto di una lunghissima carriera sui palchi di tutto il mondo sarebbe dovuto tenersi domenica 10 aprile a Greensboro, North Carolina. Eppure Bruce Springsteen, il “Boss” in persona, ha deciso che non ci sarà nessuno spettacolo.
Una decisione, quella del cantautore e chitarrista statunitense, che è soprattutto, per così dire, politica. La data di Greensboro, infatti, è stata annullata in segno di protesta nei confronti di una legge approvata lo scorso marzo dallo Stato della North Carolina. Un atto, come denunciato da numerosi osservatori, assolutamente lesivo dei diritti riconosciuti alla comunità LGBT.
“Questa legge stabilisce quali bagni pubblici possano utilizzare le persone transgender. E, altrettanto grave, questa legge mina la possibilità dei cittadini LGBT di fare causa contro chi violi i loro diritti sul lavoro. Nessun altro gruppo sociale subisce restrizioni così pesanti in North Carolina”, ha scritto Springsteen nel suo lungo intervento, attraverso il quale ha spiegato ai fan la sua presa di posizione.
“Per quanto mi riguarda si tratta di un bieco tentativo, da parte di persone che non sono in grado di accettare i passi avanti che la nostra nazione sta facendo nel riconoscere i diritti civili a tutti i cittadini, di ribaltare questo progresso”, ha continuato il cantautore di Born to Run e Dancing in The Dark.
“Per questo, con le scuse più sincere e ai nostri fan di Greensboro, abbiamo cancellato il concerto di domenica 10 aprile”, ha aggiunto il “Boss”.Il quale, chiudendo il suo messaggio, ha specificato: “Ci sono cose più importanti di un concerto rock. E la lotta contro il pregiudizio e i bigotti è una di queste cose”.
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