Ci voleva un intero stadio per contenere i sessant'anni di successi e creatività dei Rolling Stones, uno stadio immenso come il Vélodrome, il cuore pulsante di Marsiglia, tempio di ardori calcistici e di concerti epici, e da oggi fino al 5 settembre anche dimora di una maxi esposizione dedicata al gruppo britannico: The Rolling Stones Unzipped. La formidabile carriera di Mick Jagger, Keith Richards, Brian Jones, Bill Wyman e Charlie Watts è raccontata attraverso 400 oggetti inediti appartenenti alla collezione personale della band: strumenti musicali, abiti da scena iconici, foto e video d'archivio, un'immersione virtuale nel concerto a La Havana del 2016, e anche le riproduzioni a grandezza naturale del loro studio di registrazione, nonché del loro primo appartamento londinese, al 102 di Edith Grove, lì dove tra il 1962 e il 1963 è iniziata l'avventura. Lanciata nella capitale inglese nel 2016 sotto il nome Exhibitionism, la mostra itinerante è stata ideata per i fans degli Stones, ma anche per chi vuole immergersi nella Swinging London degli anni Sessanta e riassaporare quel clima di euforia. «I ribelli hanno scelto una città ribelle che conoscono bene», ha dichiarato Martin d'Argenlieu, responsabile dello stadio della città focea. Già, la conoscono bene, perché a Marsiglia, Mick Jagger e gli altri ragazzacci si sono esibiti quattro volte, nel 1966, nel 1990, nel 2003 e nel giugno 2018, ultimo concerto in Francia. L'esibizione del 30 marzo '66, alla Salle Vallier, non è rimasta nella memoria dei marsigliesi soltanto perché fu la prima nella loro città, ma anche perché si verificò un episodio incredibile, che costrinse il leader degli Stones a passare la sua serata in ospedale.
È l'epoca di (I Can't Get No) Satisfaction, Get Off My Cloud, Paint It Black e Under My Thumb cantate a squarciagola dai giovani europei. Dopo i primi quattro brani in scaletta, «qualcuno ha lanciato una sedia sul volto di Mick Jagger», ha raccontato il celebre critico musicale francese Philippe Manuvre. «Ho incontrato il giovane che ha lanciato questa sedia a Marsiglia durante una sessione di autografi. Davanti a una sala pietrificata ha detto: Vorrei comunicarvi che si trattava di un gesto di puro entusiasmo (risate), non volevo bloccare il concerto». Secondo il giovane, ha proseguito Manuvre, «la sala era in preda a una sorta di follia collettiva durante Satisfaction. Ma il suo gesto, oltre a fermare l'esibizione, a provocare una bagarre e a obbligare gli organizzatori ad evacuare la sala, ha procurato una ferita a Mick Jagger all'altezza dell'arcata ciliare. Risultato? Otto punti di sutura all'ospedale della Conception, prima di correre in stazione e salire sul treno per Lione, dove il giorno dopo, a causa dell'incidente, avrebbe cantato il suo repertorio indossando gli occhiali da sole. In un'intervista alla BBC, stuzzicato su Marsiglia, il cantante britannico risponderà così: «Ah, quella città dove ci sono i topi negli ospedali?». Ma nonostante l'episodio del 1966, gli Stones, braccati dal fisco inglese, decisero di rifugiarsi lì vicino per registrare il loro decimo album, Exile on Main St. (1972). Di quel periodo trascorso in Costa Azzurra, ci rimangono gli scatti del fotografo francese Dominique Tarlé, oggetto di una mostra parallela alla Galerie de l'Instant a Nizza. È a Saint-Tropez che Mick Jagger sposerà Bianca Perez Morena de Macías ed è a Villefranche-sur-Mer che Keith Richards affitterà un'enorme villa, Villa Nellcôte, dove si ritroverà il jet-set internazionale.
Curiosità dell'esposizione di Marsiglia: nella riproduzione del seminterrato dove diedero vita ai loro primi pezzi blues rock, «una bellissima discarica» (Keith Richards), verranno distillati nell'aria anche alcuni odori legati agli Stones: effluvi di chicken tandoori, il piatto preferito di Jagger, e di fish & chips, la debolezza di Richards. Un modo per immergere ancor di più i visitatori nel mondo della band inglese.
Il prossimo 9 luglio, per la gioia dei fans, uscirà inoltre un nuovo album live: A Bigger Bang Live On Copacabana. Il live del loro mitico concerto dato nel 2006 sulla spiaggia di Copacabana, in Brasile, davanti a 1,5 milioni di persone.
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