Tra Calabria e trans, Checco Zalone zittisce i buonisti

Lo showman fa denuncia sociale sul palco dell'Ariston con una favola priva di buonismo, ma con messaggi altrettanto forti

Tra Calabria e trans, Checco Zalone zittisce i buonisti

Era l’uomo più atteso e non si è smentito: Checco Zalone show a Sanremo 2022. Ospite di punta della seconda serata del Festival, lo showman barese ha portato sul palco dell’Ariston una favola a dir poco originale, trattando temi delicati senza fare i conti con i dogmi del politicamente corretto. E, anche per questo, sui social è esplosa la Zalone-mania.

Il 44enne non ha risparmiato stoccate ad Amadeus e ad alcuni siparietti della prima serata (“bellissima l’idea della Muti doppiata dalla De Filippi”), ma il fulcro dello show è certamente legato alla favola anti politically correct per prendere in giro l’ipocrisia omofoba. La parodia di Checco Zalone, accompagnata in parte da “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini, ha dimostrato che è possibile affrontare argomenti sensibili senza dover affondare le mani nel buonismo.

Partendo dalla Calabria, Checco Zalone ha raccontato una storia con protagonisti un vecchio professore di greco antico e un trans brasiliano per condannare l’omofobia. "Di me si sa che io sono metà e metà, ma tu sei un coglione intero!", la conclusione della favola Lgbtq. Prima di lasciare il palco, conscio delle possibili polemiche, ha sottolineato con l’ennesimo doppio senso: "Se ci sono denunce, querele interrogazioni parlamentari, il foro di competenza è di Amadeus".

Il primo intervento sanremese di Checco Zalone ha acceso l’entusiasmo del popolo della rete: tanti utenti Twitter hanno messo in risalto l’importanza di fare denuncia sociale anche con il sorriso.

Da registrare l'endorsement anche di Rita Dalla Chiesa: "Chi non capisce la genialità della denuncia sociale, travestita da comicità, di Checco Zalone è in malafede. Lui è un grande, grandissimo".

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