Carrà e Castà, due icone glamour all'Ariston

Le "super" showgirl protagoniste della serata inaugurale sul palco. L'attrice francese s'improvvisa ballerina e cita la Vitti. Raffa è "mamma Rai"

Carrà e Castà, due icone glamour all'Ariston

nostro inviato a Sanremo

Carrà e Castà. Le due donne della prima serata del Festival. Due icone di bellezza e bravura. La prima, star indiscussa delle televisione italiana. La seconda Marianne francese, simbolo d'Oltralpe, attrice e modella amata al di qua e al di là del confine. Tutte e due al servizio del Festival, chiamate sul palco dell'Ariston non solo per dire due battute scherzose, ma per «creare un momento di spettacolo», come ha tenuto più volte a sottolineare Fabio Fazio, così come accadeva a Studio Uno o a Canzonissima, un modo per ricordare i sessant'anni della Rai non «con vecchie immagini in bianco e nero» ma con esibizioni vere.

Laetitia, con il suo glamour tutto francese, la erre moscia, il dentino in avanti, si è lanciata addirittura in uno sketch ispirato a Polvere di stelle, lei nel ruolo che fu di Monica Vitti, Fazio in quello di Alberto Sordi. Un'idea sua, un pochino spaventata dall'immane confronto, ma sicura di sé. «Abbiamo preparato una cosa un po' impegnativa - aveva spiegato al mattino in conferenza stampa - è un numero che non ho mai fatto, non sono una ballerina, ma “per quello li” (Fazio, ndr) ho fatto tutto questo». Laetitia, in smagliante abito bianco haute-couture Givenchy con gonna bianca di cristalli, ha comunque incantato. Un'artista molto diversa da quella che era apparsa al pubblico italiano nel lontano 1999, quando Fazio la chiamò per il suo primo Festival. «La prima volta che sono venuta a Sanremo - ha ricordato l'attrice - avevo 19 anni, non sapevo nulla di Sanremo. Poi ho incontrato Fazio, ed è nato un rapporto che è continuato per tutti questi anni, lo scorso anno mi ha chiamata ma non potevo, ed eccomi stavolta: nel frattempo ho anche imparato l'italiano». E l'occasione per tornare è stata anche il lancio del suo film Una donna per amica di Giovanni Veronesi con Fabio De Luigi e Adriano Giannini.

La Carrà, che invece l'Italia la conosce molto bene, non si limita ad esibirsi sul palco in canti e balli, lei sì è simbolo dei sessant'anni della tv pubblica e anche del suo futuro, visto che lungimirante com'è, si è impegnata come (ottimo) coach nel talent musicale The Voice (a marzo la seconda edizione). Ma s'accoda anche alla lunga schiera di fan di Renzi che si sono dati appuntamento in Riviera. «L'Italia è stanca, ha bisogno di progetti e di decisioni - ha detto tra una prova e l'altra - tutti, M5S compreso, dovrebbero dare una mano a Renzi per arrivare almeno alle prossime elezioni con una nuova legge elettorale. È giovane e coraggioso, credo che ce la possa fare. Non c'è tempo: e questo anche Grillo, che ha il senso del tempo, dovrebbe saperlo». Al leader dei 5 stelle, invece, aveva consigliato di «moderare i toni».

Lei all'Ariston c'era già stata come padrona di casa 13 anni fa nell'edizione che condusse con Megan Gale e

Massimo Ceccherini. È tornata convinta dall'amico Fabio, che con lei ha debuttato a Pronto Raffaella nel lontano 1983, per una reunion perfetta nella celebrazione dei sessant'anni della Rai. E del nuovo spirito fazio-renziano.

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