Cartoline, disegni, plaquette e telegrammi. Mille "Sereni" auguri che brillano in mostra

Una curiosa raccolta di biglietti natalizi spediti al poeta da amici, editori e artisti

Cartoline, disegni, plaquette e telegrammi. Mille "Sereni" auguri che brillano in mostra

Quando ancora si scrivevano gli auguri di Natale, e si scrivevano a mano. Quando ancora non si buttava via tutto subito, e si conservavano anche i pensieri di carta. Quando gli scrittori si frequentavano, e non si incontravano solo su zoom.

Quando esistevano ancora cose del genere Vittorio Sereni (1913-83) - poeta, «funzionario» di poeti, traduttore, uomo di editoria - era al centro di una fittissima rete di relazioni intellettuali e professionali, dalla Pirelli, dove lavorò come ufficio stampa, alla Mondadori, di cui fu direttore editoriale, e per anni, com'è naturale, ricevette bigliettini di auguri, spesso personalizzati, firmati da amici e colleghi del più bel mondo culturale. Intanto la moglie, Maria Luisa, conservava il tutto. Poi la figlia Giovanna lo ha riordinato. E adesso arriva, in mostra, alla Kasa dei Libri di Andrea Kerbaker, a Milano.

Eccoli qui: bigliettini, lettere, cartoline, pop-up, disegni, plaquette, telegrammi... Sono oltre mille pezzi conservati dalla famiglia Sereni, risalenti al periodo fra il 1950 e l'82, e qui esposta ce n'è una selezione: oltre duecento. Titolo della mostra, Mille Sereni auguri. «È una delle più belle acquisizioni che abbia mai fatto», dice Andrea Kerbaker, con la «K», come la «Kasa». E ha ragione: è un pezzetto di storia culturale del secondo '900.

Una «Kasa», tre sale - una riservata agli artisti, una agli amici e una agli editori - e un desiderio indotto: tornare a scarabocchiare i vecchi bigliettini invece di mandare un WhatsApp.

Per il resto, non c'è che da sfogliare - con gli occhi: è tutto sotto teca - la scatola dei ricordi di Vittorio Sereni. C'è il bigliettino natalizio che gli spedisce Salvatore Quasimodo da Stoccolma, nel 1959. Ci sono le lettere coloratissime dello spagnolo Rafael Alberti, del quale Sereni portò negli Oscar le poesie. Ci sono gli auguri di Natalia Ginzburg e Mario Tobino. Di Fruttero e Lucentini, che lui chiamava «Gentiluomini nottambuli», e di Luciano Erba (che fu allievo di Sereni al Liceo Manzoni, guarda caso assieme al padre di Kerbaker... una lunga linea lombarda...). C'è Libero De Libero, che faceva stampare biglietti d'auguri con le sue poesie. Ci sono Alina Kalczynska e Vanni Scheiwiller, che mandavano cartoline con disegnato sopra il loro «pesce d'oro». Ci sono Mimma e Piero Chiara. E Mimì e Guido Piovene, con tanto di invito a cena per la sera del 24 dicembre... C'è Vittorio G. Rossi con la sua calligrafia ottocentesca. Ci sono i minimalisti Peppo e Lucia Pontiggia. C'è l'amico René Char (che Sereni aveva anche tradotto) e c'è Vittorio Strada (ma cosa ci faceva ad Hanoi nel Natale del '65? Comunque il biglietto in seta è elegantissimo...).

Ci sono artisti, illustratori e designer, e i loro auguri sono i più belli, piccoli pezzi unici: i disegni di Giuseppe Novello con i razzi (è il 1969, l'anno dell'allunaggio...), quello di Oreste del Buono, un biglietto rosso a forma di mano (con le dita ripiegate a fare le corna di buona fortuna per l'anno nuovo) di Gillo Dorfles, un grande foglio quadrato in cui «Fernanda Pivano e Ettore Sottsass jr. augurano 1,2,3,4...» e via così fino a «363, 364, 365 giorni divertenti»... E poi gli editori, italiani e stranieri: Giorgio Mondadori che ogni anno manda una foto aggiornata dei figli, Mario Spagnol, Mimmo Porzio, Carmen Balcells («la donna che inventò gli scrittori sudamericani»), i colleghi spagnoli che mandano cartoncini con brani del Chisciotte e i tedeschi che riproducono manoscritti di Kafka...

Ci sono bigliettini in carta di riso che arrivano dalla Cina, gli auguri di un ristoratore di Bocca di Magra dove i Sereni andavano in vacanza, una plaquette di un gruppo di poeti cecoslovacchi del Natale del '68, spedita da Praga, dove Sereni era stato qualche mese prima, in «primavera».

E c'è un grande biglietto d'auguri del Football club Inter. Che, conoscendo Vittorio Sereni, sarà stato quello più apprezzato.

La mostra «Mille Sereni auguri» è aperta alla Kasa dei Libri di Milano da domani al 22 dicembre (02-66989018).

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica