Novantatre anni, elegantissima, arriva nello studio di Live Non è la D’Urso la divina Gina Lollobrigida al braccio di Andrea Piazzolla ora assistente dell’attrice, rinviato a giudizio nel processo che lo vede indagato per circonvenzione di incapace.
Il primo ad essere intervistato mentre la Lollobrigida attende dietro le quinte è propio lui che si reputa subito innocente e anzi si dice soddisfatto per questo rinvio a giudizio per poter dimostrare la sua innocenza. Giovanni Ciacci parte all’attacco chiedendo a Piazzola che ruolo ha nella vita della Lollobrigida. “Sono una delle pochissime persone che si occupa e preoccupa della vita della signora Lollobrigida”. “Ma anche del patrimonio?” gli chiede Ciacci. “Una volta, ora non lo faccio più. Queste voci arrivano da persone che cambiano idea ogni volta”, replica.
Grande accusatore è Javier Rigau, marito di Gina Lollobrigida che dice di aver “cacciato” Alma, la tata della Lollobrigida che si occupava di lei in tutto e che è stata buttata fuori in malomodo da Piazzolla. Piazzolla sostiene invece che è la stessa signora che se ne è andata decidendo di andare a vivere all’estero. Ma perché Rigau dovrebbe dire tutto questo? Lo spiega Piazzolla: “La sua intenzione era quella di truffare la signora Lollobrigida e alla sua scomparsa ereditare. E voglio aggiungere come fanno a mantenersi Milco il figlio e Dimitri il nipote della diva non lavorando?”
Interviene Carmelo Abate che chiede a Piazzolla perché ha cercato di vendere quadri e mobili di casa di Lollobrigida. Piazzolla dice che non è vero ed è una notizia infondata. “E allora chi lo ha fatto se Gina ha un curatore?” “Dovrebbe leggere le carte - gli risponde Piazzolla sostenendo il contrario - l’asta è stata fermata a titolo di sicurezza ed è stata proprio Gina Lollobrigida a farlo. L’amministratore di sostegno avrebbe dovuto chiamare Gina prima di bloccare l’asta. E quello che succede in casa è una cosa che non riguarda nessuno se non me e la Lollobrigida - dice rispondendo a Labate che chiedeva conto dei soldi spesi in auto e viaggi - inoltre rinviato a giudizio non vuol dire essere colpevole”.
Esce poi fuori la notizia di un libro di Cesc Sanrtandreu, che ha rilasciato un’intervista e Javier Rigau ha diffidato di mandarla in onda. E' Piazzolla che decide di parlarne. “Questo libro - racconta - riporta documenti e sentenze e io ho incontrato alcune di quelle persone. Si parla sempre di truffe e testimonianze importanti e anche di uno dei suoi ex fidanzati”. Non è la prima volta che si parla di persone con relazioni omosessuali che avrebbero fatto parte in maniera importante nella vita di Gina e che poi sono state poi in un modo o l'altro allontanate dalla vita della diva.
Arriva Gina nello studio e racconta che ha conosciuto Rigau nel 2000 a Montecarlo perché partecipava alle feste. E Gina ammette che è uscita con lui perché i suoi accompagnatori non erano disponibili e si è prestato ad accompagnarla, ma era maggiorenne. “E’ un uomo che non ha dignità e vive di pubblicità per questo usa il mio nome che è forte e popolare e vuole portarselo dietro tutta la vita. E’ una persona che non si può giudicare ed è un criminale che ha commesso delle truffe”, racconta poi la Lollobrigida. "Immagino il dolore che tu puoi avere non avendo più rapporti con tuo figlio e tuo nipote", le chiede la D’Urso.
“Mio figlio sono cinque anni che non ci sta più con la testa e ci sono delle persone che invecchiano prima e altre dopo”, continua. "Pensi che Milko e Dimitri siano in qualche modo"… e la domanda viene interrotta da Piazzolla che dice: “Loro si sono fidati delle persone sbagliate e si sono alleate con Rigau”. Ma è Gina che conclude parlando del figlio: “Ha distrutto la mia reputazione senza vergogna per una madre che ha sempre cercato di allevarlo nel migliore dei modi. L’unica cosa che spero è che sia condannato e che capisca quello che ha fatto”.
Arriva poi il colpo di scena quando Barbara racconta di una lettera che Piazzolla le ha affidato e di cui Gina non sa nulla. “Raccontaglielo tu”, gli dice Barbara: “Io per Gina farei tutto, non perché sia pazzo però delle volte vedi un accanimento forte e chi la vede piangere sono io, che ogni giorno deve cercare un modo per tirarla su. Io stavo per impiccarmi perché avevo il desiderio che le autorità indagassero e vengano fuori altre cose.
Mi ha salvato Adriana (la compagna che lo ha da poco padre, ndr) che mi ha visto in giardino in cima una scala. Io confido nella giustizia, è il momento che qualcuno cominci a parlare e qualcuno a pagare”.
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