Per capire, Fabio Fazio non potrà più prendere il cachet da conduttore e in contemporanea essere produttore di Che tempo che fa con la società Officina di cui è proprietario al 50 per cento. E Lucio Presta e Beppe Caschetto non potranno più realizzare con le loro società programmi presentati da star tv di cui sono anche manager. Per evitare in futuro queste situazioni è stata approvata ieri in cda Rai all'unanimità una nuova policy proposta dall'ad Salini. Le nuove regole riprendono le indicazioni della Commissione Vigilanza Rai e dell'Agcom volte ad arginare il forte potere di alcune case di produzione. Inoltre, un singolo agente non potrà rappresentare più del 30% degli artisti di una stessa produzione. Allo stesso modo l'indicazione dell'ad è quella di aumentare le ore di programmi prodotti internamente. Ovviamente le disposizioni si applicheranno ai nuovi contratti. Va detto che molti dei grandi show andati in onda in questi anni non avrebbero visto la luce senza l'intervento delle case di produzione, anche se spesso il ricorso agli appalti esterni si è tramutato in «regalie». Difficile, invece, capire cosa succederà con il prossimo Sanremo che sarà condotto da Amadeus, il cui manager Presta ha in scuderia una buona fetta dei volti tv che potrebbero partecipare al Festival.
In cda i direttori di rete hanno anche illustrato i palinsesti della prossima stagione.
Anche in questo caso, sulla linea del risparmio, l'ad ha chiesto di tagliare i compensi e ricorrere il meno possibile a contratti a conduttori esterni e questo potrebbe portare a modifiche dei palinsesti fin qui ipotizzati. Per esempio, per Luisella Costamagna (voluta dai 5Stelle) appare difficile l'approdo a Raitre come era stato ipotizzato. Fuori dai loro rispettivi programmi anche Cuccarini, Isoardi e Poletti.
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