Che piaga il Mosè di Scott pieno di strafalcioni

Un film di un piattume biblico che fa storcere la bocca a tanti credenti

Che piaga il Mosè di Scott pieno di strafalcioni

Un film di un piattume biblico. E che potrebbe far storcere la bocca a tanti credenti, vista la fantasiosa interpretazione (e gli strafalcioni storici) di molti dei fatti legati alla figura di Mosè e alla liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù egiziana, raccontati in ben altro modo nel libro della Genesi (una piaga con coccodrilli che mangiano pescatori nel Nilo? Ma dai). A cominciare dalla rappresentazione di un Dio che Ridley Scott, sempre più in caduta libera, fa interagire con Mosè attraverso un bambino dai toni poco dolci, anzi perennemente incavolato, animato da una sete di vendetta quasi esasperata.

Certo, bisogna vedere quanti, in realtà, conoscano veramente fino in fondo la storia di Mosè. Probabilmente, in percentuale bassa rispetto a tutti quelli che entreranno in sala con aspettative decisamente diverse. La figura di Mosè, per la sua complessità, è certamente affascinante, ma il ritratto che esce da questo film (e non per colpa del pur bravo, ma non indimenticabile Christian Bale che, nel film, invecchia solo negli ultimi minuti) sembra quasi sbiadire (a furia del suo dissociarsi dalle intenzioni di Dio) di fronte al dualismo che si instaura tra il Creatore vendicatore e il caparbio, ma impotente, Ramses (il discreto Joel Edgerton). Le (eccessive) due ore e mezza della pellicola sono mal ripartite nel contesto della vicenda con, ad esempio, le tavole dei dieci comandamenti relegate, anzi sprecate, quasi sui titoli di coda.

Certo, visivamente, Exodus ha momenti belli, esaltati dal 3D.

Però, era il caso di trasformare l'atteso passaggio del Mar Rosso (con un Mosè che qui funge da spettatore non pagante) come se fosse quello del Naviglio in secca? Le giovani generazioni usciranno, forse, soddisfatte dalla sala, non avendo in mente le immagini dell'indimenticabile "I dieci comandamenti" di Cecil B. DeMille che stravince nel confronto. Un film religioso, ma privo di un'anima.

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