Tra i tanti volti noti che non possono ancora rientrare in Italia a causa dell’emergenza coronavirus, ci sono anche Alex Belli e Delia Duran, bloccati da più di un mese a Cuba.
La denuncia è arrivata direttamente dal profilo Instagram dell’attore che, dopo aver accusato la compagnia area e la Farnesina di aver organizzato dei voli di rientro dall’Havana ridotti rispetto al numero di turisti presenti e tutt’altro che economici, Belli ha spiegato che la decisione presa dal governo di Cuba è stata quella di spostare tutti i villeggianti in poche strutture ricettive. Una scelta che non si allinea alle norme dettate nel nostro Paese, dove si è consigliato di rimanere fermi in casa ed evitare qualunque tipo di spostamento per arginare la diffusione del Covid-19.
“Vi spiego meglio la situazione: il problema non è mio, non è della nostra produzione, che siamo bloccati qua da più di un mese – ha esordito Alex Belli - .Ma è di tutti i turisti che in questo momento sono obbligati a spostarsi da tutte le parti di Cuba per andare in un solo posto che è l’Havana”. L’attore, quindi, ha denunciato la scelta del governo cubano di rinchiudere tutti in un unico posto dove, tra l’altro, si sono manifestati i primi casi di contagi da coronavirus.
“Ci vogliono chiudere in strutture dove, gli unici casi di contagio sono lì – ha continuato a dire - . Non ci sono voli di rientro o quelli che ci sono, sono già pieni, o a prezzi improponibili”. “Tutto il mondo dice di stare fermi e il concetto è di stare fermi dove siamo e, quando abbiamo dei voli, spostarci solo per andare a prendere il volo di rientro”, ha concluso Belli infuriato per la situazione in cui lui e la compagna si ritrovano da più di un mese.
Dopo la denuncia via social, Alex Belli e Delia Duran hanno raccontato la loro odissea in collegamento con Barbara d’Urso a Pomeriggio Cinque. “La situazione è grave – ha continuato a spiegare lui alla conduttrice - .Il decreto del governo cubano è molto duro nei confronti dei turisti: più di sessantamila turisti devono spostarsi all’Havana e rimpatriare forzatamente. Il problema è che non ci sono voli: sono solo due, ma sono pieni e gli unici posti rimasti sono a dei prezzi improponibili”.
“Per tutti gli italiani qui è un problema
grave, ma quello che il governo non ha ancora capito è che ammassare tante persone in poche strutture è la cosa peggiore da fare”, ha aggiunto Belli prima di chiudere il collegamento con Canale 5.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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