Ha fatto molto scalpore l'attacco frontale di ieri di Fedez contro il Codacons. I rapporti tra l'associazione per i consumatori e il rapper sono mai stati idilliaci ma nelle ultime ore c'è stato un vero e proprio scontro. Tutto è partito da un comunicato stampa del Codacons, che sollevava la questione delle commissioni trattenute dalle piattaforme di crowdfunding, che nelle ultime settimane sono diventate il veicolo preferito per numerose raccolte fondi in favore degli ospedali italiani, e non solo, in un momento di così forte difficoltà per l'emergenza coronavirus.
Tutto nasce dalla decisione dell'Antitrust di imporre a Gofundme, piattaforma che ha ospitato la raccolta fondi dei Ferragnez, lo stop di tutte le commissioni trattenute dalle donazioni effettuate con carte di credito e di debito, oltre alla commissione facoltativa del 10% sulla cifra. Il Codacons si è esposto chiedendo che venisse fatta chiarezza sull'effettivo importo speso per la realizzazione della terapia intensiva del San Raffaele di Milano, a cui la raccolta fondi di Chiara Ferragni e Fedez era dedicata. Il dubbio del Codacons è che la struttura sanitaria abbia anticipato la quota in attesa di ricevere la somma promessa. La coppia ha raccolto oltre 4 milioni di euro, con le donazioni di 200 mila persone da tutto il mondo. Inoltre, nell'informativa dal Codacons, oltre a chiedere la restituzione di tutte le commissioni, ci si auspica che l'Antitrust blocchi "tutte le raccolte fondi avviate da privati che nascondono costi a carico degli utenti."
L'attacco diretto del Codacons non è stato digerito da Fedez, che nella giornata di ieri ha realizzato numerose storie sul suo profilo Instagram, denunciando a suo dire una pratica scorretta da parte dell'associazione. Secondo Fedez, infatti, il Codacons attraverso il suo sito avrebbe chiesto agli utenti una donazione in suo favore con la scusa del coronavirus. "Fanno una campagna, loro, spacciata per aiuto alla lotta contro il Coronavirus, quando in realtà i soldi vanno a loro che si occupano di tutela dei diritti dei consumatori, che con il Coronavirus non c’entra un cazzo. Ma stiamo scherzando? La gente che muore e voi chiedete i soldi per voi stessi", ha tuonato Fedez dal suo profilo, supportato anche da sua moglie.
Ovviamente il Codacons ha smentito immediatamente le parole del rapper, chiarendo la sua posizione: "Fedez non ha capito niente, noi raccogliamo fondi per le denunce, diffide, ricorsi in questo momento di emergenza. Sono già 42 le cose fatte e sì, sono fondi a sostegno del Codacons, ma per l'emergenza Coronavirus." Anche sull'ipotesi di bloccare le raccolte fondi da parte dei privati, il presidente del Codacons ha specificato che il loro intento non è quello di annullarle ma di fare in modo che le somme raccolte vengano convogliate nei conti correnti della Protezione Civile, "perché almeno è un ente pubblico, e non si rischia che i privati non le destinino a chi devono."
Questa mattina, tutte le storie fatte da Fedez contro il Codacons non erano più disponibili su Instagram e non perché cancellate dal rapper.
Lui stesso ha voluto "denunciare" questa anomalia del social network, attraverso una ulteriore storia sul suo profilo: "Ragazzi ma vi si sono cancellate anche a voi le stories, una parte di stories a caso? O sono stato io che sono stato iperlogorroico oggi?" Le uniche rimaste nel suo profilo sono quelle in cui il rapper spiega cosa sia successo ma mancano tutte quelle in cui lui argomenta il suo stupore. La spiegazione più plausibile è che il social network abbia rimosso quella parte a causa di numerose segnalazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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