Coronavirus, il Ministero della Salute lancia lo spot con Amadeus

Il conduttore, reduce dal successo di Sanremo, è il testimonial della campagna "per sensibilizzare tutti sulle buone pratiche quotidiane che aiutano a contenere il rischio contagio"

Coronavirus, il Ministero della Salute lancia lo spot con Amadeus

Il Ministero della Salute e la Rai hanno scelto Amadeus come testimonial della nuova campagna informativa sul Coronavirus. Il conduttore, reduce dal successo della 70esima edizione del Festival di Sanremo, è protagonista di uno spot dal titolo "Aiutiamoci l'un con l'altro. Insieme ce la facciamo".

Il video, realizzato in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, va in onda su tutti i canali Rai, con "Ama" che su sfondo bianco sensibilizza i telespettatori "sulle buone pratiche quotidiane che aiutano a contenere il rischio contagio da Covid-19".

"Tutti noi – esordisce il presentatore nella clip – abbiamo la massima attenzione a qualsiasi notizia che riguardi il Coronavirus. Allora è fondamentale osservare insieme alcune semplicissime regole".

Coronavirus, le tre regole di Amadeus

A quel punto, Amadeus fornisce i tre consigli base da osservare: lavarsi spesso le mani; non toccarsi mai gli occhi, il naso e la bocca con le mani; coprirsi la bocca e il naso se dobbiamo starnutire o tossire e farlo sulla piega del gomito se non si ha a disposizione un fazzoletto monouso.

La comunicazione istituzionale, lanciata nel corso dell'edizione delle 20 del Tg1 di martedì 25 febbraio, invita il pubblico a visitare il sito salute.gov.it/nuovocoronavirus per ulteriori informazioni, mentre subito dopo il claim della campagna si legge in sovrimpressione: "Proteggi te stesso e gli altri".

Questa campagna arriva in seguito a quella con Michele Mirabella: il conduttore del tele-ambulatorio di Rai 3, Tutta salute, era stato scelto dal Ministero per due pubblicità sulle modalità del contagio e sull'igiene delle mani.

Un passaggio del primo spot con Mirabella seduto al tavolo di un ristorante cinese, "Non è affatto facile il contagio", ha scatenato numerose proteste. Il primo ad accusare quella campagna è stato Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia.

"Le famiglie italiane – ha dichiarato – sono giustamente preoccupate. Il governo coi loro soldi ha pagato uno spot con l'attore Michele Mirabella, che in un ristorante cinese dice che 'non è affatto facile il contagio'. Il tempo delle pantomime, del pistolotto ideologico alla Elly Schlein per far sentire tutti razzisti, è finito".

"Lo spot della premiata ditta Gualtieri-Speranza – ha aggiunto Adinolfi – sia immediatamente ritirato dai teleschermi, la pazienza delle famiglie italiane ha un limite.

Si attivi una rigida quarantena obbligatoria con verifica per tutti i provenienti dalla Cina anche in via indiretta e smettano di far pagare la loro incapacità e i loro pregiudizi ideologici agli italiani. D'altronde da un Pd che oggi elegge presidente del Pd una che non ha mai votato Pd, ti aspetti che sappia gestire il coronavirus?".

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