Mirko Bertuccioli, il cantante e tastierista della band pesarese I Camillas, è morto all'età di 46 anni per le complicazioni dovute al coronavirus. "Zagor", originario di Pordenone come il suo compagno d'avventure Vittorio Ondedei (ovvero "Ruben" Camillas) e poi trasferitosi da tempo nella "costa est di Pesaro", era ricoverato in terapia intensiva ad Ancona da oltre quattro settimane.
Bertuccioli, come riporta Il Resto del Carlino, si è contagiato probabilmente dopo un concerto in Lombardia. Oltre che uno dei gruppi più originali della scena indie italiana, autori di un pop raffinato e dadaista, sghembo e surreale, Mirko lascia il negozio di dischi e vinili Plastic di via Passeri, un punto di riferimento per gli amanti della musica della cittadina marchigiana.
Pesaro piange Mirko dei Camillas
Matteo Ricci e Daniele Vimini, sindaco e vicesindaco di Pesaro, sono "sconvolti" dalla morte di Mirko. "Bertuccioli – hanno dichiarato – ha portato il nome di Pesaro in tutta Italia e oltre, e la sua capacità di fare rete e amicizia attraverso la musica ha portato in tanti anni decine di band e artisti incredibili a Pesaro, fino recentemente al festival From Pesaro With Love che organizzava per amore della città".
I Camillas erano attivi ufficialmente dal 2007 con l'EP Everybody in the Palco! e hanno realizzato nel corso degli anni cinque album in studio (Le politiche del prato del 2009, Costa Brava del 2012, lo split X-Marillas del 2013 con gli X-Mary, Tennis d'amor del 2016 e Discoteca Rock del 2018) e il libro La rivolta dello zuccherificio, un romanzo autobiografico pubblicato da il Saggiatore.
Addio alla "concretezza italica" dei Camillas
Nel 2015 il duo aveva partecipato con successo anche a Italia's Got Talent, dove aveva portato quel miscuglio sonoro che univa "il beatpop degli anni '60, con tutto il suo sforzo di liberarsi dall'anglodominio ed aprirsi alla concretezza italica; le melodie postclassiciste, nel loro incarnarsi trasversale in tipi come Carella e nel loro perpetuarsi stabile nelle canzoni da classifica o in quelle da lampo estivo (e qui non ci sono limiti temporali, sbalzati lungo i decenni come bambini su di un bob); la musica fintorock; il minimalismo radicale o quello pop, soprattutto americano e soprattutto organo ed harmonium; il suono inglese dall'85 al '95, ma non proprio gli Smiths, proprio no; il pop apocalittico e il gioco della fine del mondo".
Sui social, sono stati in tantissimi a ricordare Zagor. "Mirko dei Camillas – scrive il giornalista Matteo Bordone – era una persona dolce, generosa.
Ogni volta che andavo a vederli poi si chiacchierava, si faceva gli scemi con l'accento pesarese che a me tornava su dagli anni al mare a Gabicce. Con lui se ne va un buono, matto e creativo, un pezzo bello dell'indie italiano".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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