Sono tanti i volti noti del cinema e dello showbiz che in questa terribile emergenza sanitaria si prodigano per aiutare la società e, soprattutto, le persone in difficoltà. Con donazioni e campagne di sensibilizzazione, in Italia come all’estero, molti cercano di dare il giusto contributo così da permettere di affrontare al meglio la pandemia. Non passa inosservato l’intervento di Sean Penn. Il celebre attore americano, come ha riportato Deadline, si è esposto in prima linea per aiutare la popolazione di Los Angeles, scossa anche lei da un virus insidioso e difficile da sconfiggere.
E grazie alla sua Core, charity benefica nata nel 2005 dopo il disastroso terremoto ad Haiti, Sean Penn ha sempre cercato di aiutare le persone in difficoltà. Lo ha fatto anche dopo l’uragano Katrina che, anni fa, aveva messo in ginocchio la città di New Orleans, e ora si mette in gioco anche durante il coronavirus. L’attore è sceso per le strade di Los Angeles, battendo i quartieri più poveri, facendo diversi tamponi alla popolazione così da poter evitare che il contagio si possa diffondere ulteriormente. La sanità negli Stati Uniti funziona diversamente rispetto al nostro paese. La maggior parte delle strutture mediche sono private e, senza un’assicurazione, è difficile essere curato nel migliore dei modi. E per attendere i risultati di un tampone in un ospedale pubblico, c’è il rischio di aspettare diversi giorni e il paziente può rischiare di aggravarsi o anche di morire. Per questo l’iniziativa di Sean Penn è molto importante, tanto da permettere alla popolazione di essere aiutata in un momento di grave difficoltà. L’attore non è da solo in questa impresa. Con lui ci sono i volontari della charity e anche Hopper Penn, il figlio di 28 anni nato dalla relazione con Robin Wright.
"Mi è sembrata una scelta intelligente quella di prendere il posto di alcuni soccorritori, dato che da settimane sono allo stremo delle forze – afferma Sean Penn -. Dopo due settimane con la mia associazione siamo riusciti a effettuare ben 30mila test. Dovremmo arrivare con questo ritmo almeno a 100mila al mese". Ovviamente il lavoro viene svolto in collaborazione anche con il comune di Los Angeles e lo Stato della California. "Speriamo di portare il nostro modello a livello nazionale – aggiunge -.
Core non è la soluzione ai problemi del virus, ma vogliamo diventare un modello che possa adattarsi a tutte le crisi che la natura impone di affrontare". Un gesto che sarebbe passato in sordina, se non fosse che la gente di Los Angeles ha ringraziato calorosamente l’aiuto di Sean Penn.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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