Delon, un sorriso spazza via il #metoo

Il grande attore: «Questo cinema e questo mondo non sono più per me»

Delon, un sorriso spazza via il #metoo

Quando scorrono sul grande schermo le sequenze sulle terrazze del Duomo, dove Luchino Visconti portò Rocco e Nadia, ad Alain Delon spuntano le lacrime. La voce s'incrina. Rocco Parondi ha quasi 84 anni ma l'uomo che ha recitato Frank Costello e il nipote di don Fabrizio nel Gattopardo è ancora capace di commuoversi. Il suo cinema non esiste più. Il suo mondo non esiste più. E ieri, al suo ingresso al Palais, le polemiche targate #metoo che lo avevano preceduto si sono sciolte d'incanto. È bastato un sorriso e quello sguardo che ha incantato generazioni di femminilità ha zittito tutte. «Non ho mai avuto un manager, ai miei tempi bastava parlarsi e con i registi ho sempre scambiato opinioni», ha subito spiegato sottolineando che quello di oggi è un contesto che non gli appartiene. Come se non bastasse, niente selfie siamo francesi. Ed è ricomparsa la rincorsa al trofeo dell'autografo, sparito da ere glaciali a ogni latitudine.

Alain Delon è il mito che non tramonta. Il passo indietro che non ti aspetti. «Non so che cosa significhi frequentare scuole di recitazione. Ho iniziato dopo il servizio militare. Era il '57 e Yves Allegret, sul set di Godot, mi disse di non recitare ma di vivere. Normalmente. E fare ogni cosa che avrei fatto nella vita. Ho obbedito». Tuttavia è stato uno dei pochi, forse pochissimi, a non essere mai passato dietro la macchina da presa. «Non sono capace di scrivere, non è il mio mestiere. I copioni, io, li ho sempre e solo letti». Così è nata una carriera imprenditoriale da produttore e ha finanziato un film come Mr Klein, girato da un regista di sinistra come Joseph Losey e scritto da uno sceneggiatore comunista come Franco Solinas. Proprio lui che ideologicamente era ed è su posizioni golliste. «Mi piaceva il rischio e mi piace ancora. Per questo ho acconsentito a produrlo».

L'Italia gli è sempre rimasta nel cuore e si commuove quando vede uno spezzone del

Gattopardo. «I miei amici se ne sono andati tutti, a Roma potrei tornare soltanto per Claudia Cardinale. Mi è rimasta solo mia figlia Anouchka e quando arriverà il mio momento sarò sereno. Questo mondo non è più il mio».

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