L'attentato terroristico che rischiò di far saltare Die Hard

Die Hard - Duri a morire è ormai un cult nella storia del cinema, ma la sua uscita in sala fu minacciata da un vero attentato terroristico che portò alla morte di più di centosessanta persone

L'attentato terroristico che rischiò di far saltare Die Hard

Die Hard - Duri a morire è il film che va in onda questa sera alle 21.00 su Iris. Uscito in sala nel 1995, il film rappresenta il terzo capitolo della saga cinematografica firmata da John McTiernan e incentrata sul personaggio di John McClane, l'iconico personaggio portato sul grande schermo da Bruce Willis.

Die Hard - Duri a morire, la trama

John McClane (Bruce Willis) è costretto a tornare in servizio nelle sue vesti di detective di New York quando un criminale di nome Simon (Jeremy Irons) sconvolge la tranquillità della Grande Mela facendo esplodere un negozio nel centro città. Tuttavia a richiamare John in servizio è il desiderio del criminale stesso, che alla polizia ha richiesto di poter parlare con John. L'uomo asserisce infatti che il detective dovrà seguire pedissequamente le sue istruzioni, che siano follie come farlo girare in mutande o scelte pericolose come trasformarlo in un bersaglio facile da colpire. Se John non esegue alla lettera le istruzioni, Simon provocherà altre esplosioni che porteranno alla morte di innocenti la cui dipartita ricadrà proprio sulle spalle del detective.

Aiutato da Zeus (Samuel L. Jackson), un commerciante che lo ha salvato da un vero e proprio linciaggio, John McLane cerca di risolvere tutti gli indovinelli per evitare che a New York avvengano altre esplosioni. Intanto la vera identità di Simon sale in superficie: si tratta del fratello di Hans Gruber, criminale che John aveva ucciso sette anni prima. Ma a muovere Simon, forse, non è solo il suo desiderio di vendetta.

L'attentato che poteva far saltare il film

La saga di Die Hard è una delle serie cinematografiche più famose. Prima dell'arrivo del Marvel Cinematic Universe e del popolo dei comics, le avventure di John McClane erano di quelle capaci di aggregare il grande pubblico e di spingerlo al cinema. Vera e propria pietra miliare del genere action e trampolino di lancio per la carriera di Bruce Willis che arrivò alle stelle, Die Hard trova in Duri a Morire forse uno dei suoi capitoli più riusciti e più amati dai cultori della materia. Ma nel 1995, quando il film doveva ancora raggiungere la sala, il film di John McTiernan rischiò di veder saltare la propria premiere a causa di una pagina sanguinosa e violenta della storia statunitense.

Come si legge anche sul sito dell'Internet Movie Data Base, il 19 aprile 1995 - appena un mese prima della data d'uscita programmata per il film - ci fu un attentato terroristico a Oklahoma City che sconvolse la coscienza degli americani e non solo. Come si legge su Il Post, l'attentato avvenne poco dopo le nove del mattino, quando un furgone carico di più di due chilogrammi di esplosivo detonò davanti all'Alfred P. Murrah Federal Building. L'esplosione causò il danneggiamento di palazzi e costruzioni nell'arco di sedici isolati e fu sentita a decine di chilometri di distanza. Ma l'aspetto più terribile fu senz'altro il conto delle vittime: quella mattina persero la vita ben 168 persone, trasformando l'attentato di Oklahoma City in uno dei più terribili della storia americana pre-undici settembre. Sempre su Il Post si legge che i responsabili dell'attentato furono Timothy Mc Veigh e Terry Nichols, che si erano conosciuti durante un addestramento militare. Alla base del loro attentato c'era il desiderio di vendicarsi contro il governo americano per la gestione del noto Assedio di Wako, in cui la polizia prese d'assedio un ranch in Texas, sede di una setta religiosa. L'assedio si concluse con un incendio divampato il 19 aprile 1993 in cui persero la vita 82 persone, compresi venti bambini. L'obiettivo, invece, venne scelto per la natura del Federal Building, costruito con un rivestimento in vetro e con un'ampia zona "neutra" sui due lati che avrebbe dovuto assorbire l'esplosione ed evitare che morissero persone che non avevano alcun collegamento con il governo statunitense.

Dal momento che anche Die Hard - Duri a morire era incentrato su attentati dinamitardi, a lungo si pensò che l'attentato avrebbe avuto ripercussioni sull'uscita della pellicola. Invece, come si legge su Spokesman, la 20th Century Fox dichiarò di non avere alcun piano riguardo un eventuale ritardo sulla data di uscita. Martin Groove, critico cinematografico, commentò cosi la notizia: "Le persone sono di certo consapevoli che c'è una trama incentrata sulle bombe in Die Hard - Duri a morire. Ma ovviamente il film non è ispirato in nessun modo ai recenti eventi ed è stato realizzato molto prima che la tragedia colpisse l'Oklahoma.

" Come forma di rispetto per le vittime, però, Bruce Willis decise, secondo quanto riportato da IMDB, che in fase di promozione e conferenza stampa non avrebbe risposto a nessuna domanda inerente l'attentato, proprio per non correre il rischio di "romanticizzare" o pubblicizzare un evento traumatico e doloroso.

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