La disperazione di Morgan: “Nella mia casa c'è tutta la mia vita, non la lascerò mai”

Ancora pochi giorni e l’artista sarà costretto ad abbandonare la sua abitazione. Gara di solidarietà fra gli amici per restituirla al legittimo proprietario

La disperazione di Morgan: “Nella mia casa c'è tutta la mia vita, non la lascerò mai”

“La mia casa è stata svenduta all'asta. Sembra che nessuno riconosca l’artisticità di questo luogo”. Con queste parole Morgan ha annunciato di avere ancora pochi giorni prima di ritrovarsi a vivere in mezzo alla strada. Inizialmente il termine per lasciare la sua abitazione era stato fissato al 30 aprile, poi slittato al prossimo 5 giugno. Da quel giorno l’eclettico cantante e musicista si ritroverà a vivere senza dimora. “Questa casa è l’unica che ho e me la sono pagata con i risparmi ricavati dalle serate come pianista e cantante che ho iniziato a fare regolarmente due o tre giorni alla settimana a sedici anni, mentre andavo al liceo – ha raccontato in un’intervista a Libero -. Questa casa ha la mia anima. Trovo pazzesco non avere la possibilità di poter rimediare”.

Tutto ha avuto inizio in seguito al mancato pagamento degli alimenti nei confronti delle figlie Anna Lou e Lara, che ha portato al conseguente e inevitabile pignoramento dell’immobile: “Vengo trattato alla stregua di un assassino a cui viene tolta la libertà per sempre – ha proseguito nell’intervista -. Vorrei chiedere scusa alle persone a cui ho fatto del male, ma vorrei chiedere un’ultima possibilità per poter recuperare la mia casa. Non la lascerò facilmente, anche se il 5 dovrebbero arrivare i carabinieri. Questa casa è la mia storia, non posso immaginare che sia stata svenduta in un’asta giudiziaria”.

Mentre gli amici hanno organizzato una colletta in suo favore, Morgan ha dichiarato nel frattempo di essere pronto a combattere con tutte le sue forze pur di non abbandonarla: “Se il 5 giugno verranno a sbattermi fuori andrò in mezzo alla strada - conclude -. Ma dormirò sul marciapiede davanti alla mia casa come un cane che non vuole abbandonare la propria dimora. Nella mia casa c’è tutta la mia vita, umana e professionale.

Strumenti, opere, emozioni: io non la lascerò mai. È la casa che voglio che poi venga data alle mie figlie, che devono sapere cosa era il loro papà. Non esiste luogo migliore che la propria dimora per far conoscere la propria personalità".

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