Certo che l'Italia è davvero un Paese strano. Fino a ieri mattina la discussione principale era sul presunto flop degli Azzurri a Tokyo, dove le nostre squadre hanno fatto il pieno di medaglie di bronzo (buttale via...) ma non hanno vinto abbastanza ori. Erano solo due prima che Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs compissero l'impresa perfetta salendo sul tetto del mondo. Dopo la conquista delle due medaglie d'oro da parte degli atleti delle Fiamme oro, e scusate il gioco di parole, l'Italia è improvvisamente diventata la squadra olimpica più forte e dai bar ai social si esaltano le qualità tecniche del velocista e del saltatore. Bizzarro, no? Sono bastate due medaglie per capovolgere tutto.
Ma siamo fatti così, incoerenti e ottimi giratori di frittate a seconda di come tira il vento. Prima che Jacobs e Tamberi stupissero tutti, rendendoci orgogliosi delle loro imprese, e prima della polemica sul presunto fallimento della spedizione olimpica, in Italia l'argomento olimpico preferito è stato Fabio Fognini. Non perché abbia compiuto un'impresa storica, visto che è stato eliminato al terzo turno dal russo Medvedev, ma per uno scapocciamento in diretta televisiva mondiale al termine dell'incontro. Il carattere del tennista italiano non è certo sconosciuto agli appassionati di tennis ma stavolta Fognini viene accusato di aver superato un limite. Quale? Quello del politicamente corretto.
Prima di lanciare la racchetta alla fine dell'incontro, un gesto che se fatto da una rockstar con la sua chitarra viene osannato, Fabio Fognini se l'è presa con se stesso, dedicandosi una sequela di insulti dopo aver mandato la palla a rete. "Frocio, sei un frocio", ha urlato il tennista, che poche ore dopo si è scusato per il linguaggio utilizzato. Ora, va bene tutto, ma a nessuno viene in mente che si stia un po' esagerando con quel ditino puntato? Fabio Fognini ha sbagliato nella sua espressione di dissenso ma ha insultato se stesso. Il clima da inquisizione e da censura, la smania di voler trovare il razzismo, il sessismo, la violenza, la misoginia, l'omofobia e qualunque altro elemento in qualsiasi cosa, forse sono un po' sfuggiti di mano.
Ma non sempre eh. Perché in Italia è tutto relativo, anche quella sfilza di infrazioni al politicamente corretto elencato poco fa. Infatti, il nostro Paese per qualche ora si è esaltato per Paola Egonu, la straordinaria pallavolista della nazionale italiana. Anche in questo caso, così come accaduto con Fabio Fognini ma nel senso opposto, la pallavolista è stata al centro dell'attenzione per un insulto. La Egonu sotto rete ha più volte chiesto scusa a un'avversaria, che non sembra aver recepito il dispiacere dell'Azzurra. A quel punto, invece di voltare le spalle e lasciar correre, cosa ha fatto la nostra schiacciatrice? Se n'è uscita con molto un colorito, e poco olimpico, "e pijatela n'der culo".
In questo caso l'insulto non era diretto a se stessa, come nel caso di Fabio Fognini, ma era rivolto a un'avversaria e, se proprio vogliamo fare le pulci a quanto detto dalla pallavolista, anche qui ci sarebbero gli estremi per una violazione del politicamente corretto, vista la tipologia di "augurio". Eppure per giorni è stata lodata, esaltata, presa come esempio.
Ma come è possibile? L'identikit di Paola Egonu ha tutte le spunte nel posto giusto per essere una bandiera del perbenismo, pertanto il suo non è stato un insulto ma un modo di dire simpatico e divertente di cui ridere. Sarebbe interessante sapere come avrebbero reagito quelli che ben pensano a parti invertite, ossia se l'avversaria avesse rivolto alla Egonu le sue stesse parole. Forse ora si starebbe raccontando un film diverso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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