Ma dov’è finita la comicità di Lol?

Fa ridere ma non troppo la seconda stagione dello show di Amazon. Pochi i momenti iconici nonostante il cast di rilievo. Più che altro si ragiona sullo stato della nostra comicità ai tempi del politicamente corretto

Ma dov’è finita la comicità di Lol?

Per un comico far sorridere è un’impresa quasi impossibile. Farlo è un’arte che non tutti possiedono, ma chi la possiede ha tra le mani un tesoro inestimabile. Ridere significa fare satira sul mondo e sulla realtà che stiamo vivendo e, nell’epoca del politicamente corretto, si cammina in un territorio impervio e irto di ostacoli. Appurato che fare il comico è il mestiere più bello (e difficile) che c’è al mondo, immaginiamo cosa potrebbe succedere se un gruppo di maestri della risata si ritrovano di fronte le telecamere per un game show in cui ridere è proibito. Nasce così il progetto di LOL: chi ride è fuori. Il reality di Amazon Prime Video che è stato un successo in Australia, in Germania e in America, arriva qui in Italia sotto la guida di Fedez e raduna un gruppo di attori e comici in un’arena dove tutto è possibile, tranne ridere.

Battuta contro battuta. Sketch contro sketch.LOL è un programma demenziale, senza un copione, che è stato una vera e propria boccata di aria fresca per i game show presenti oggi in tv. Così fresco, così schietto e così sincero tanto da diventare un fenomeno di massa anche nel nostro paese. Alla prima e fulminante stagione andata in onda nell’aprile del 2021, una seconda è arrivata su Amazon Prime nel febbraio del 2022 per concludersi poi il 3 marzo scorso. Un successo su cui nessuno avrebbe mai scommesso, tanto è vero che fin da ora si parla già una terza stagione. Eppure, nonostante le buone premesse, il secondo capitolo di LOL non è stato pungente come il precedente. Si ride poco ma si riflette di più sullo stato della nostra comicità.

Maccio Capatonda, Virginia Raffaele, Mago Forest e company. Un cast che funziona solo sulla carta

10 concorrenti. 10 fenomeni che si spogliano dei loro personaggi e entrano nella stanza di LOL. Spiati dalle telecamere e dall’occhio vigile di Fedez, che nella seconda edizione è affiancato da Frank Matano (insopportabile con quella sua risata stridula), i comici si sfidano per vincere un premio in denaro, devoluto in beneficenza, e si mettono in gioco con tutte le loro forze. C’è uno scotto da pagare per partecipare a questo show: non bisogna ridere o si viene squalificati. Sudano freddo i comici che decidono di imbarcarsi nell’avventura. Sembra facile ma non è poi così tanto semplice "sfuggire" a una risata.

Così ci troviamo nella stessa casa con: Virginia Raffaele, Diana del Bufalo (fresca di uno scandalo no-vax), Maccio Capatonda, Maria Di Biase, Corrado Guzzanti (che rispolvera tutti i suoi personaggio più celebri), Alice Mangione, Max Angioni, Mago Forest (in forma più che mai), Tess Masazza e Gianmarco Pozzoli. Un cast di tutto rispetto che, sulla carta, ha funzionato benissimo, eppure sono stati veramente pochi i momenti da antologia. A brillare è stato il Mago Forest che, di nuovo, si è conformato un attore a tutto tondo, ma anche Virginia Raffaele, Guzzanti e il mitico Capatonda. Per il resto, lo show ha regalato pochi attimi indimenticabili e sparuti momenti di grasse risate. Niente a che vedere con Lillo ed Elio nella precedente edizione…

Max Angioni, la "pecora nera" di LOL

Classe 1990 e originario di Como, Max Angioni è il comico più giovane del cast di LOL. Si è fatto le ossa a Zelig Time, tra il 2018 e il 2020, ma si è fatto notare a Italia’s Got Talent come concorrente nell’iconico monologo dal titolo "Il primo miracolo di Gesù all’open Bar". Una carriera breve ma fulminante per il giovane Max. Il talento, però, a volte non basta. Anche se il ragazzo ha cercato di stare al passo con i grandi "mostri sacri" di LOL, si è notato fin da subito la sua difficoltà di integrarsi con i partecipanti. Risultando una vera pecora nera, senza una storia e senza un numero degno di nota tanto da non poter eguagliare i monologhi di Guzzanti e Raffaele. Per questo, con battute molto velate, il Mago Forest ha preso di mira il buon Angioni, proprio perché nel contesto di LOL era un personaggio che non è riuscito né a far sorridere né tantomeno a lasciare un’impronta.

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6 ore di divertimento con battute che non restano

Con i tempi che stiamo vivendo, con lo spettro del Covid che pende ancora sulle nostre vite e con la minaccia di una possibile guerra mondiale, c’era proprio il bisogno di uno show come LOL. Il format proposto da Amazon funziona proprio per questo motivo: arriva al momento giusto. Lo scorso anno è stata una vera e propria boccata di aria fresca in un periodo in cui tutta l’Italia era chiusa in casa durante le vacanze pasquali, e il successo è stato immediato. Quest’anno l’attesa non è stata ripagata. Perché, il promettente cast, per paura o per chissà che altro, non ha regalato momenti di verace comicità. O meglio, nelle sei ore di trasmissione ci sono state battute e sketch che hanno funzionato a dovere, come la "performance" della Raffaele, come i "trailer" di Capatonda, o come il karaoke di Mago Forest, ma sono poche le battute che restano. LOL è uno show virale e lo si nota dall’impatto che ha avuto sui social, in cui in molti si sono chiesti dove sia finita la sua istrionica comicità.

Una seconda edizione che guarda al "passato"

Non tutte le ciambelle escono con il buco, questo è un dato di fatto. Il difetto di questa seconda stagione è che LOL non è stata capace di osare né di proporre qualcosa di nuovo, rispetto all’anno precedente. Lo si nota dalla presenta – inutile – di Frank Matano come co-presentatore, e lo si nota dalla presenza di Lillo che come "disturbatore" ha funzionato più di tutti i comici messi insieme.

È difficile lavorare senza un copione e improvvisare qualcosa di fronte a una telecamera, ma non è neanche giusto aver paura di far sorridere per il timore di perdere il gioco. Per questo motivo, la seconda stagione di LOL ha bucato lo schermo ma non ha lasciato il segno.

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