Il racconto choc di Tommassini: "Mi ha picchiato con il posacenere"

Lasciano senza parole le rivelazioni di Luca Tommassini che, in una recente intervista, racconta le violenze che da ragazzino ha subito dal padre

Il racconto choc di Tommassini: "Mi ha picchiato con il posacenere"

Le rivelazioni sul turbolento passato di Luca Tommassini hanno fatto subito il giro del web. Il celebre coreografo, molto apprezzato anche al di fuori dell’Italia, ed ex direttore artistico di X-Factor e di Amici, qualche settimana fa ha raccontato una pagina della sua gioventù in un’intervista, in cui senza peli sulla lingua, ha rivelato gli abusi e le vessazioni subite da un padre fin troppo violento. Queste rivelazioni sono arrivate fa "One more Time", podcast che corre veloce tra i fili del web e che si occupa proprio di intervistare personaggi noti del mondo dello spettacolo. Nella puntata che è andata in onda la settimana scorsa, l’attenzione si è spostata su Luca Tommassini. Le sue parole hanno proprio lasciato il segno.

"Mio padre era un violento. Una volta mi ha lanciato un posacenere in viso – esordisce-. Io vivevo nella periferia di Roma e lì la vita era un vero inferno". Il padre era un meccanico, in un luogo destinato a "tutti gli avanzi di galera". Con il tempo, il genitore è diventato un campione di Formula 3, e ha cominciato a "spendere i suoi soldi in alcol e donne", aggiunge Luca Tommassini. "Non stava mai a casa. Ma in compenso, usava molto le mani. Per colpa sua sono andato diverse volte in ospedale – racconta -. Una volta mi ha tirato in faccia un posacenere. E con lui non parlai per una settimana".

Una vita non facile quella del coreografo che, per le esperienze subite è stato costretto a seguire alcune sedute da uno psicologo, senza raccontare nulla al padre violento. Non era solo in questa battaglia, però. Luca Tommassini ha sempre potuto contare sull’appoggio di sua madre. "Il momento più bello è quando sono andato alla scuola di Enzo Paolo Turchi. Mio padre non lo sapeva, ma quando lo scoprì scoppiò una lite furibonda", ammette. "Lui stava urlando, prese una bottiglia e la scaraventò contro il muro. Per la prima volta anche io mi misi a urlare –continua-. Andò via. Non so come feci, ma alla fine trovai il coraggio di farlo", conclude.

E nonostante lo scorrere del tempo, quelle ferite sono ancora rimaste lì nell’animo del coreografo. Eppure, la rabbia ha lasciato anche un pizzico di rimpianto per tutte quelle volte che non ha costruito un rapporto con il proprio padre.

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