Nell'anno appena trascorso si sono levati soddisfazioni mica da poco, Ficarra & Picone: hanno portato in scena, al Teatro Greco di Siracusa, Le Rane di Aristofane, e con la commedia L'ora legale sono stati tra i pochissimi a godere in un anno a dir poco fetente, per gli incassi, del cinema italiano. Eppure, guardali lì, accomodati a tavola in un ristorante très chic di cucina sicula a Milano: fanno da «carabinieri» ai lati di Antonio Ricci e dicono che «se un giorno ci offrissero la conduzione del Festival di Sanremo, prima chiederemmo il permesso a lui». Lui è il papà di Striscia la Notizia, per i cui fasti la coppia siciliana torna a lavorare da lunedì, in una marcia che tirerà diritto fino a fine stagione. «Siamo sempre noi dice Ficarra e arriviamo sempre in periodo di Sanremo e di elezioni. Sappiamo come fare, muovendoci tra par condicio e satira».
Il Festival, tra l'altro, può aspettare, se mai verrà: anche perché quest'anno Antonio Ricci mai avrebbe dato il permesso ai due di lavorarci. «Nell'anno in cui c'è Baglioni? - commenta acido Mr. Striscia, che non si lascia sfuggire l'occasione per sfruttare l'onda lunga del Festival per ferire con la solita iperbole Ma figuriamoci. Chissà se poi sarà lui a condurre davvero: non ho avuto il coraggio di chiederlo a Michelle (Hunziker). Baglioni è tutto ciò che ho sempre detestato nella musica italiana. Oggi, poi con quell'aria da bugnato fiorentino, col botulino... Non lo reggo da sempre: negli anni '70, lui lo sa e gliel'ho detto ai tempi di Anima mia con la conduzione di Fabio Fazio, gli avrei tirato una molotov. Per questa affermazione, Claudio quasi voleva farmi causa. I miei primi pezzi di cabaret li ho fatti prendendo in giro lui e le sue canzoni un po' da sporcaccione, sulle magliette fini delle ragazzine. Negli anni di De André, Guccini, Tenco, spunta questa melensa creatura. Era il cantante preferito dei fascisti, dei La Russa e Gasparri, per dire. L'unico litigio in cui ha vinto mia moglie, lasciandomi senza parole, è quando mi ha regalato l'opera omnia di Baglioni in cd. Lo fece apposta, perché lei sa che se io sono Nembo Kid, Baglioni è la mia kriptonite». Sistemato il divino Claudio, tocca al Festival: «Noi di Striscia prima lo seguivamo, ora ha perso l'anima torbida. Non ci sono più gli Aragozzini, i Baudo... Tutto è tv».
Intanto, a Striscia le cose funzionano bene: l'ultimo botto lo sta facendo Vittorio Brumotti. Ricci scherza: «Brumotti mi ha detto che ha rischiato più a sistemare le cacche finte sui tetti delle auto dei parcheggiatori nei posti dei disabili che a smascherare gli spacciatori nelle zone pericolose di Torino e Napoli». Sarà.
L'ultimo saluto è per la coppia Hunziker-Scotti, appena uscita da Striscia: «Loro sono affiatatissimi sin dai tempi di Paperissima, e si vede. Gerry è il più grande conduttore della tv italiana: fosse per me lo terrei mesi in trasmissione».
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