Elena Santarelli prega per il figlio: "È arrabbiato per il tumore"

La showgirl dalla bellezza statuaria, Elena Santarelli, ha deciso di mettere a disposizione la sua immagine per il Progetto Heal, che raccoglie fondi destinati alla ricerca nel campo della neuro-oncologia pediatrica

Elena Santarelli prega per il figlio: "È arrabbiato per il tumore"

La showgirl Elena Santarelli è tornata al centro dell'attenzione mediatica, per alcune dichiarazioni rilasciate a margine della malattia di cui è affetto il figlio Giacomo, il quale ha scoperto all'età di soli 10 anni di avere un tumore cerebrale. La bella e brava Elena non ha mai perso le speranze e continua a pregare affinché il figlio possa riprendersi del tutto molto presto.

Elena Santarelli, testimonial per il Progetto Heal

La modella e showgirl nata a Latina è tornata a rilasciare alune dichiarazioni circa la dolorosa malattia che sta affrontando il figlio Giacomo. Elena ha ribadito di non aver mai perso le speranze e di essere molto credente. La Santarelli sceglie di confidare in toto nell'operato dei medici così come nelle preghiere che fa per il bene di suo figlio. La bionda modella ha dichiarato di aver prestato la sua immagine e di aver vestito i panni di testimonial per l'importante Progetto Heal, un'onlus formata dalle famiglie con bambini malati di tumore al cervello, medici ed infermieri che si adoperano per la cura e la ricerca scientifica nell'ambito della neuro-oncologia infantile, e che raccoglie fondi destinati a finanziare la ricerca mediante il sostegno dell'équipe medica della struttura ospedaliera Bambino Gesù di Roma.

Giacomo è arrabbiato

"La preghiera mi aiuta a tenere la mano a mio figlio Giacomo" dichiara Elena Santarelli, la quale è tornata a lavorare per scacciare via i brutti pensieri. "A settembre ha ricominciato a lavorare, è su Rai1 con Italia Sì: l'ha aiutata?", le domanda il giornalista, in una nuova intervista riportata da Il Messaggero. "Sì. Per me è anche una distrazione. Ho ricominciato solo quando le chemio sono entrate in regime di day hospital e non in ricovero. Lo posso fare perché è il sabato, in diretta, e Giacomo non ha mai la chemio quel giorno. Se no, col cavolo che lo facevo", risponde Elena Santarelli.

E alla domanda del giornalista "L'intervento della psicologa è importantissimo, vero?", la Santarelli non nega quanto il supporto psicologico l'abbia aiutata nei momenti difficili: "A me è servita per avere il giusto comportamento con mio figlio, nella comunicazione, nel controllo dei momenti più critici come la perdita di capelli, la rabbia: i bambini sono tutti molto arrabbiati, sa? A 4, 5 anni non capiscono ancora, la prendono quasi come un gioco. Ma a 10, per quanto la vita che facciamo sia la più bella e normale possibile, è comunque la vita di un bambino malato, e non posso negare che sia arrabbiato".

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