Emma Marrone: "Ero una ribelle e mi hanno arrestata"

Emma Marrone racconta la sua gioventù a Rolling Stone: gli anni di scuola, le esperienze, la diversità dai suoi coetanei e l'improvvisa ambizione, un lato della cantante che non si conosceva

Emma Marrone: "Ero una ribelle e mi hanno arrestata"

Emma Marrone è stata di recente intervistata da Rolling Stone e ha raccontato della sua infanzia, dei suoi esordi e del sentirsi una persona diversa dalle altre, per il suo look durante la giovinezza, le lotte studentesche, il trascorrere molto tempo nei garage a provare e nei pub a esibirsi. Le diversità, dice Emma, si avvertono di più se vivi al sud, ma lei crede che siano fortemente positive.

La cantante salentina tuttavia ha anche narrato di quella volta che è stata arrestata e di come rispettasse i genitori. "Ero forte a scuola. Ero una ribelle, ma a scuola andavo bene. Una volta la polizia mi arrestò per un picchetto - ha spiegato Emma - Avevamo fatto occupazione, ma non era solo colpa mia. La preside mi ha salvato. Certo, entrare al liceo insieme alla polizia... Però ero precisa. Se i miei mi dicevano che a mezzanotte dovevo essere a casa, a mezzanotte meno cinque io ero già letto. Mi metteva ansia mettergli ansia. Quindi sì, ero ribelle, ma precisa. Una parac*la, direi. Alla fine ero ribelle nel pensiero, non mi piaceva vivere incastrata in una definizione".

Emma Marrone ha parlato anche della sua ambizione, un'ambizione nata non troppo tempo fa: quando era più giovane svolgeva dei lavori normalissimi, come la commessa o la cameriera, ma

dice di essersi tolta anche qualche soddisfazione musicale, come l'aver aperto il concerto dei Tre Allegri Ragazzi Morti e aver preso parte a delle produzioni di Giovanni Lindo Ferretti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica