"Fare ridere e far paura". La doppia anima di Jamie Lee Curtis

L'attrice è sul piccolo schermo con il quinto episodio di "Halloween" e "Cena con delitto"

"Fare ridere e far paura". La doppia anima di Jamie Lee Curtis

Los Angeles. Ci voleva una pandemia per far rallentare Jamie Lee Curtis. A sessantun anni e dopo un periodo più rilassato in cui si è dedicata a scrivere libri per ragazzi, l'attrice è infatti tornata a provare prepotente la necessità di frequentare i set cinematografici che ha calcato sin dall'infanzia, quando a lavorare erano i genitori, Tony Curtis e Janet Leigh. Gira una media di tre film all'anno e ha all'attivo un'ottantina di titoli, fra cui capolavori della commedia come Un pesce di nome Wanda, ma anche pietre miliari del genere horror. Ha ereditato le doti comiche dal padre e la capacità di terrorizzare il pubblico dalla madre, che i cinefili ricordano per essere stata la protagonista di Psycho, di Alfred Hitchcock.

Quando il Covid-19 ha colpito e chiuso i set cinematografici a Hollywood, Jamie Lee Curtis stava per iniziare le riprese del settimo e ultimo capitolo (dal titolo definitivo: Halloween Ends) del famoso franchise del terrore iniziato nel 1978, quando John Carpenter la diresse, non ancora ventenne, per la prima volta nei panni di Laurie Strode, in Halloween - La notte delle streghe. «Certamente si farà, altrimenti quest'ultima trilogia non risulterebbe finita dice il regista David Gordon Green, che ha diretto gli altri due ultimi capitoli mentre Carpenter ha fatto da produttore solo, non si sa ancora quando riusciremo a iniziare la produzione». Il sesto film, Halloween Kills, è già stato girato ma non è ancora uscito. È atteso nei cinema per ottobre, pandemia permettendo, mentre il quinto primo di questa ultima trilogia - dal semplice titolo Halloween, è ora fruibile su Amazon Prime Video, insieme ad un altro film che vede la Curtis protagonista: Cena con delitto - Knives Out, crime-comedy nominata agli Oscar per la sceneggiatura originale, di chiaro sapore hitchcockiano. «Mia madre sarebbe orgogliosa. Non ho molti ricordi di lei quando era giovane, non parlavamo molto del suo o del mio lavoro, però ricordo i suoi incoraggiamenti quando ho girato il primo Halloween».

Jamie Lee Curtis appartiene alla nobiltà, quella hollywoodiana grazie ai genitori e quella inglese grazie al marito, il barone Christopher Haden-Guest, con cui ha adottato due figli. Recentemente, all'edizione americana di Vanity Fair, l'attrice ha raccontato i suoi problemi con la dipendenza da farmaci: «Subii un piccolo intervento chirurgico e mi dettero degli antidolorifici, ne rimasi succube. Ne voglio parlare perché purtroppo non è un problema solo mio, ormai gli oppiacei rappresentano una vera e propria emergenza. Io ne sono uscita dopo dieci anni, quando mi sono accorta di aver toccato il fondo rubando farmaci dalla borsa di mia sorella. Ancora oggi frequento meeting di supporto». Una volta superato il problema, l'attrice ha sentito di nuovo, prepotente, il richiamo del set. Per la Curtis far ridere e fare paura sono due facce della stessa medaglia: «Ma forse è più facile far ridere. La saga di Halloween può essere faticosa, sia fisicamente sia psicologicamente». Cena con delitto fa parte di entrambi i generi, è una commedia ma anche un giallo e racconta di una cena della festa del Ringraziamento finita con un omicidio.

Per qualche ragione, quando c'è Jamie Lee Curtis sullo schermo c'è una festività di mezzo. «Halloween, Ringraziamento e Natale... Ho sentito che ogni anno, durante le feste, in Italia torna in tv Una poltrona per due. Anche io lo adoro, è un film senza tempo, una di quelle sceneggiature perfette». La nostalgia per il passato però non le appartiene. «Mi piace vivere il momento. Anche con me stessa ho un migliore rapporto oggi. Quando guardo i film che ho fatto a vent'anni penso a questo: allora non sapevo di avere un bel corpo. Ora sì. Ora lo so, l'avevo. Avevo un corpo incredibile e non me ne rendevo conto». Su Twitter si ritrae indossando una mascherina sulla quale è impresso il volto del suo nemico storico, Michael Myers, il terribile cattivo di Halloween.

«Lui indossa una maschera per terrorizzare - me soprattutto - ma non c'è nulla di più terrificante di questo attuale aumento dei casi di Covid-19... Io e il mio nemico siamo d'accordo su una cosa: usate la mascherina!».

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