Per aggiustare il matrimonio di Gerard Butler serve addirittura... un asteroide, generato dalla coda di una cometa rarissima. E siccome il Pentagono non sa che tra moglie e marito non si deve mettere il dito, ce lo mette eccome e convoca la coppia con bimbo - naturalmente malato, altrimenti che disaster movie sarebbe? - tra gli americani selezionati per la salvezza in un bunker super protetto. Ovviamente non tutto è così lineare come sembra. Ci sono dirimpettai nel panico, cittadini inferociti esclusi dal novero degli eletti e una corsa al braccialetto che significa salvezza. Tutto fra rapimenti, soprusi, abusi, dimenticanze di paparino che si perde la famiglia e asteroidi che cominciano a scagliarsi contro la Terra e a mangiarsela a morsi di fuoco. Annoiarsi davanti a Greenland - titolo partorito da una mente sopraffina al contrario, visto che di verde non resta nulla - è praticamente impossibile. Non ne va dritta una che sia una, un po' come in questo 2020 che riserva sorprese a tutti, purché siano negative. L'asteroide non è ancora arrivato e speriamo non risponda all'appello, almeno lui. Per il resto Gerard Butler le prova tutte per farsi perdonare e tenta di raddrizzare anche la disumana e incivile morale della Difesa americana che, sul modello di un'antica Sparta, butta alla deriva i malati e quindi esclude il piccolo diabetico dal programma di salvezza. Riusciranno i nostri eroi a farsi beffe di strateghi occulti, risparmiando morte certa a chi ha già da recriminare con il destino? Film decisamente avvincente, senza un attimo di tregua, da vedere senza pensare ad altri disastri planetari, visto che ce ne sono già abbastanza. Vietato anche frugare tra le pieghe dei fotogrammi per cercare motivi di riflessione che non ci sono.
Il racconto però è lineare e, ai presupposti fantascientifici - speriamo! - del cataclisma, non aggiunge altri fattori destabilizzanti, spingendo l'acceleratore verso frontiere irrazionali stile Tenet. In fondo anche la fantasia ha un limite ed è bello uscire dal cinema e scoprire che è stato solo un bluff. Vivaddio. Almeno per ora.
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