Il figlio di Henry e Meghan non sarà mai principe e non gli sarà riservato il trattamento di “Sua Altezza Reale”. Ciò potrebbe sembrare uno smacco alla duchessa del Sussex e qualcuno, in effetti, lo ha persino pensato, ma le cose stanno diversamente. Si deve subito chiarire che questo mancato riconoscimento è la conseguenza di una legge inglese e non certo di un capriccio o di una ripicca che non avrebbe ragion d’essere. Nel 1917, infatti, l’allora re Giorgio V, come spiega anche il sito della BBC, emanò un decreto che stabiliva quali membri del casato avessero diritto al titolo di principe e al trattamento di “Altezza Reale”: solo i figli primogeniti maschi del re e del principe di Galles avrebbero avuto tali privilegi, non riservati, invece, alle figlie femmine. Queste ultime avrebbero avuto solo l’appellativo di “lady”.
La regina Elisabetta II, per porre fine a una questione anomala in questi tempi moderni, ha deciso di utilizzare lo strumento giuridico delle “lettere patenti”, ovvero dei decreti che vengono emanati dal sovrano e non hanno bisogno di altre approvazioni. Tali “lettere patenti”, però, sono state usate, nel 2012, in relazione a tutti i figli del maschio primogenito del principe di Galles (William); oggi, dunque, ne beneficiano la principessa Charlotte e il principe Louis, figli e nipoti di futuri re d’Inghilterra. Per quanto riguarda la piccola Charlotte, inoltre, è anche stata modificata, nel 2011, la legge di successione, per consentirle di mantenere il suo posto nella linea dinastica e non essere scavalcata dal fratello più piccolo Louis.
L’esatto contrario di ciò che accadeva quando l’attuale sovrana non era che una bambina: se i genitori di Elisabetta II avessero avuto, prima o dopo di lei, un figlio maschio, con molta probabilità oggi non la vedremmo sul trono inglese (tra l’altro, in questo caso specifico, vi fu anche l’abdicazione dello zio di Elisabetta a pesare sul suo futuro).
Il figlio di Henry e Meghan dovrebbe avere solo (si fa per dire) il titolo di duca di Dumbarton e sarà settimo nella linea di successione al trono. Ciò non toglie, tuttavia, che la regina possa cambiare idea e intervenire per quel che concerne il titolo concesso al nuovo erede di casa Windsor, benché, al momento, appaia piuttosto improbabile.
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