Il film del weekend: "Tutti contro tutti"

Una commedia tragicamente realista sulla guerra tra poveri in atto nelle periferie delle grandi città. Si ride amaro

Il film del weekend: "Tutti contro tutti"

L'attore romano Rolando Ravello esordisce alla regia con un film tratto dalla pièce teatrale "Agostino", da lui stesso interpretata. Scritto a quattro mani con Massimiliano Bruno, "Tutti contro tutti" è una commedia con una regia un po'acerba ma efficace, un buon cast e ottime intenzioni ritrattistiche.

Agostino (Rolando Ravello) è un operaio che vive con la famiglia nella periferia di Roma. Tornando dalla prima comunione del figlio Lorenzo, si trova a scoprire assieme ai congiunti che la loro casa, lasciata incustodita nelle due ore della cerimonia, è stata occupata da sconosciuti che ne hanno già cambiata la serratura. E' così che ha inizio la via crucis di un onesto capofamiglia, di sua moglie Anna (Kasia Smutniak), dei loro due figli e dello sboccato nonno Rocco (Stefano Altieri). Attraverso vicissitudini tragicomiche da freschi "senzatetto", i nostri finiranno con l'occupare il pianerottolo della loro abitazione aspettando di riconquistarla. Ad aiutarli nell'impresa anche il cognato (Marco Giallini).

La pratica di rubare casa è abbastanza diffusa nei quartieri poveri delle grandi città; qui l'illegalità regna sovrana e la lotta per conservare un proprio spazio vitale degno di questo nome è quotidiana. Tra la difficile integrazione con gli immigrati e l'altrettanto precaria convivenza tra loro di gruppi di diverse etnie, si è alle prese con nuove forme di povertà ma anche fortunatamente di solidarietà. Tutto questo è ben fotografato nel film di Ravello che, lontano da banali e facili risate, mostra l'Italia odierna e lo spirito d'adattamento richiesto ai suoi abitanti, raccontando l'attuale malessere sociale con garbo e affrontando argomenti scomodi come ingiustizia, sopruso, bullismo, razzismo e discriminazione con genuinità narrativa. Ovviamente l'approccio bonario e leggero a cotanta terrorizzante realtà non basta a digerirne il dramma. L'identificazione con gli eroi moderni rappresentati su schermo scatta fin troppo facilmente considerati i timori attuali dell'italiano medio e non gioca certo a favore della spensieratezza che molti forse gradirebbero trovare nel film invogliati dal divertente trailer.

"Tutti contro tutti" dosa, anche se in maniera un po'macchinosa, registro drammatico, comico e grottesco alla maniera delle vere commedie all’italiana ed è un debutto pregevole in mezzo ai titoli cinematografici nostrani spesso insignificanti che affollano le sale.

Ciò detto, rimane però difficile pensare che, con l'aria che tira, il pubblico abbia il masochismo necessario per andare al cinema a vedere rappresentate in toni farseschi problematiche così tragiche, palpabili e realistiche cui per giunta nel film non è accennata alcuna soluzione.

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