Il film First man, dal 31 ottobre al cinema, mostra alcuni anni della vita di Neil Armstrong sino al suo atterraggio sulla Luna. Era il 1969 quando Neil Armstrong mosse i primi passi sulla Luna. Da allora, la sua impresa è diventata il simbolo dell’ambizione umana per eccellenza. Ed è proprio questo il tema centrale di First Man, proiettato nei cinema italiani dal 31 ottobre.
Il regista Damien Chazelle ha scelto Ryan Gosling, diventato ormai suo pupillo dopo il successo ottenuto con La La Land, per impersonare l’astronauta americano. La biografia dell’uomo inizia molto prima dell’anno del suo più noto successo. E’ il 1962 quando il giovane Armstrong, ingegnere e aviatore statunitense, perde sua figlia Karen, di soli 2 anni.
Da allora l’uomo cambia radicalmente il proprio modo di approcciarsi alla vita, alla famiglia, a tutto. Sarà proprio questo evento traumatico a spingerlo verso la Luna, in un tentativo di realizzare l’irrealizzabile, di allontanarsi il più possibile da un dolore difficilmente superabile.
L’uomo decide infatti di partecipare al programma Gemini, intrapreso dagli U.S.A per sviluppare le tecniche per i viaggi spaziali utilizzati poi durante il programma Apollo per portare l'uomo sulla Luna. Tra difficoltà tecniche e incidenti inaspettati, Neil dedica tutto se stesso all’incarico, sino a raggiungere la meta tanto sognata. First man, insieme a Whiplash (2014) e La La Land (2016), costituiscono una sorta di trittico del regista, capaci di mostrare i temi a lui più cari: un’ambizione capace di fare raggiungere grandi risultati; grandi perdite; nostalgia e dolore.
Con il finale della pellicola più nota del
regista, La La Land, si rimane con l’amaro in bocca e ci si domanda se valesse la pena sacrificare un amore pur di realizzare le proprie ambizioni. Sarà anche il caso di First man? Non resta che andare al cinema per scoprirlo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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