Fleabag, la serie tv che ci ha sedotto e abbandonato

Fleabag è tra le serie tv più scorrette, dissacranti, ironiche e divertenti in circolazione ed è un peccato che sia finita per sempre

Fleabag, la serie tv che ci ha sedotto e abbandonato

Parlare di Fleabag è parlare di Phoebe Waller-Bridge, l’attrice protagonista di questa serie tv di cui è anche la sceneggiatrice.

Fleabag racconta la storia di una trentenne di Londra, single, con una famiglia complicata, una caffetteria che non ingrana e soprattutto con un enorme macigno nella coscienza legato alla morte della sua migliore amica, suicidatasi "per errore" dopo una delusione d’amore. Una vita sregolata sotto ogni punto di vista: da quello sessuale a quello lavorativo, ma in realtà tutto questo altro non è che il classico modo per rispondere ad un vuoto interiore causato dalla perdita della madre, da un padre assente, da una sorella che è un’estranea e dal suicidio della migliore amica Boo.

Ci si innamora subito di queste serie tv, fin dal primo sguardo in camera della protagonista. Una delle caratteristiche di Fleabag infatti è il cosiddetto “abbattimento della quarta parete”, in una delle sue versioni più riuscite. La protagonista, senza nome se non Fleabag che tradotto vuol dire “sacco di pulci”, si rivolge agli spettatori in ogni scena, a volte con uno sguardo e una smorfia, a volte con brevi monologhi. La sua schiettezza nel trattare certi argomenti l’avvicinano ad un altro grande interlocutore del pubblico, cioè Deadpool, ed è forse proprio il fatto che non ci sono problemi nel parlare di sesso, sentimenti ed altre questioni decisamente personali che Fleabag ha conquistato tutti.

Quegli argomenti che in altri show sono considerati un tabù, in Fleabag sono l’arma vincente. Bisogna stare attenti con questo materiale, solo se accompagnato da una grande interpretazione e opportunamente equilibrato con le disavventure del protagonista hanno senso nella storia, coinvolgendo lo spettatore e portandolo a fare il tifo per lui, anzi, in questo caso per lei. Fleabag infatti non è solo battute oltre il limite e sguardi in camera, è anche sofferenza e amore. Nella seconda stagione assistiamo addirittura ad una relazione con un prete, ma non si è scandalizzati per il rapporto tra i due, il loro sentimento è forte e come condannare due innamorati?

La seconda stagione è uscita lo scorso maggio su Amazon Prime Video e chiude la storia lasciando un po’ di amaro in bocca. Questo perché non c’è una una vera e propria conclusione, sembra di assistere ad un finale di stagione, più che di serie. La fine di Fleabag era già arrivata nel 2016: inizialmente infatti venne pensata per esaurirsi con il sesto episodio. Una scelta di stile ammirevole se si pensa ad altri prodotti che scarnificano trama e personaggi, perdendo inevitabilmente il loro smalto. Ciò nonostante la Waller-Bridge, dopo tre anni dalla prima stagione, è tornata con altri sei episodi, confermando e migliorando quanto visto nel primo capitolo. Una terza stagione ad ora sembra esclusa, ma visto il precedente la sua creatrice ha commentato: “potrei sorprendermi di nuovo”.

Phoebe Waller-Bridge, che è l’anima di questa serie tv, in quanto oltre ad esserne la protagonista è anche la sceneggiatrice, grazie a Fleabag è tra le più interessanti autrici in circolazione. Dopo il riconoscimento nei teatri inglesi e la trasposizione seriale di Fleabag, la Waller-Bridge è entrata a far parte del gruppo di scrittori di Killing Eve, altra serie tv britannica di successo. Il suo “peso” nell’ambiente quindi l’ha portata anche in un’altra produzione inglese, forse la più conosciuta nel mondo del cinema, quella di James Bond per il suo venticinquesimo film. Nell’era #metoo infatti il personaggio di 007 deve stare attento a come si muove e proprio Daniel Craig ha voluto il suo punto di vista nel team degli sceneggiatori.

Se non avete mai visto Fleabag fatelo al più presto, sono solo due stagioni da sei episodi

di circa 30 minuti ciascuno. Phoebe Waller-Bridg vi farà ridere, vi farà arrabbiare, vi farà giudicare e alla fine vi saluterà, lasciando dentro di voi un vuoto che vorreste colmare con una terza stagione.

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