Domani debutterà sul colosso dello streaming di AppleTV il primo episodio di Fondazione. Si tratta della serie tv ispirata alla celebre saga di romanzi fantascientifici di Isaac Asimov, lo scrittore russo ma trapiantato negli Stati Uniti. Fin da quando il progetto è stato annunciato nel 2017, i fan del celebre autore hanno atteso con impazienza l’arrivo in tv di Fondazione. Nell’era dello streaming legale, è il portale a pagamento di Apple che si è accaparrato i diritti, annunciando la serie tv. Dieci gli episodi previsti che arrivano a cadenza settimanale tutti i venerdì. E, dalle prime immagini che sono trapelate in rete, ci troviamo di fronte a una serie immensa, dal sapore cinematografico e che riesce a pennellare alla perfezione l’universo barocco e decadente di Asimov.
Prodotta da Davis S. Goyer, che di professione è scrittore di fumetti, regista e sceneggiatore americano che, tra l’altro ha collaborato con Nolan alla realizzazione alla trilogia di Batman, questa volta si cimenta in un progetto unico nel suo genere. Perché, portare in tv la fantascienza filosofica di Asimov non è affatto facile. La serie sarà convincente? Ai posteri l’ardua sentenza. Ma perché c’è tutto questo rumore attorno all’uscita in tv di Fondazione? Di fatto, il celebre scrittore è riconosciuto come una tra le menti più eccelse della narrativa contemporanea, l’unico capace di parlare di argomenti scientifici insieme ai temi più disparati della space-opera.
Uno scrittore umanista e razionalista, il pensiero di Asimov
Prima dell’opera c’è l’uomo. Ci sono la mente e lo scrittore. L’autore di uno dei cicli di fantascienza più celebri al mondo è stato un biochimico e un divulgatore scientifico. Dai critici è ritenuto il padre della moderna fantascienza e unico creatore delle tre leggi della robotica, divenute poi un fondamento per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale come oggi la conosciamo. Ha pubblicato molti romanzi e ha spaziato su diversi generi, come il poliziesco e la narrativa per ragazzi. Ma è con Fondazione che ha trovato il suo immortale successo.
Amato da tutti ma criticato per le sue idee su fede e religione, Isaac Asimov ha sempre affermato di essere un ateo convinto. Anche se non ha mai attaccato direttamente nessun credo, non ha mi dato credito alla superstizione e nelle credenze senza nessun fondamento scientifico. Si è ritenuto un uomo umanista e un uomo razionalista, consapevole di avere un alto quoziente intellettivo. È stato un sostenitore del partito democratico fin dall’epoca del New Deal, e negli anni ’70 ha appoggiato la compagna di McGovern contro Nixon. Penna sopraffina, dai tratti duri e pungenti, l’autore è stato uno scrittore al passo con i tempi, scavando a fondo nella sua fantasia e immaginando mondi non così lontani dalla realtà in cui viviamo.
La trilogia della Fondazione, un successo senza precedenti
La serie di Apple si ispira alla prima trilogia di Fondazione, composta da Fondazione, Fondazione e Impero e Seconda Fondazione che sono stati pubblicati tra il 1951 e 1953 e che ha vinto il premio Hugo nel 1966. Qui In Italia sono noti con il nome di Cronache della Galassia, in una prima edizione di Urania che risale al 1963. La trama è complessa e molto sfaccettata, piena densa di chiavi di lettura. Al centro della vicenda c’è Hari Seldon, il più grande psicostoriografo dell’impero Galattico. Celebre per le sue previsioni, grazie a complesse funzioni matematiche, arriva alla conclusione che l’impero sarebbe crollato entro 500 anni.
Nel tentativo di ovviare a questo drammatico futuro, lo studioso si spinge su Terminus, pianeta ai confini estremi della galassia, e raduna una comunità di scienziati che hanno l’incarico di scrivere un’enciclopedia galattica, così da salvaguardare tutto il sapere dell’impero. Ma il paino di Seldon non è infallibile ed è corruttibile.
Hari Seldon e la "psicostoria"
Un successo straordinario per il ciclo, che fin dall’inizio tratteggia l’ideologia di Asimov e di una fantascienza diversa rispetto a quella che aveva preso forma nel corso degli anni ’50. Nei suoi libri non c’erano alieni né battaglie intergalattiche, ma si sfiorano temi di interesse comune come la religione, la diplomazia e la politica. Tutto questo grazie al grande appeal del personaggio di Hari Seldon. È il personaggio chiave della Fondazione e nella serie di romanzi è il creatore di una scienza che è chiamata psicostoria.
È una scienza immaginaria che è stata creata appositamente da Asimov. Secondo la fantasia dello scrittore, questa scienza è in grado di prevedere l’evoluzione della società umana attraverso calcoli matematici e statistici. Anche se tutto si fonda sulla probabilità, secondo Seldon è una scienza che funziona al 99%. Nonostante l’estrema difficoltà dell’argomento, la storia è impegnativa ma molto fruibile. Anzi, la serie di romanzi è una vera e propria gioia per gli occhi e il cuore.
I sequel che sono rimasti incompiuti
Complice il grande successo, nel corso degli anni Ottanta sono stati pubblicati altri due libri che hanno proseguito le vicende della prima Fondazione. L’ultimo risale al 1986, ma è attualmente incompiuto. I nuovi scritti, però, sono stati molto criticati dai fan perché Asimov non è riuscito a tenere testa al pensiero di Seldon, tanto è vero che il suo personaggio è stato travolto dalle sue teorie. Sono i prequel che sono stati scritti quasi in contemporanea, ma pubblicati dopo la sua morte, che cercano di dare un senso di compiutezza alla vicenda. La ragione di raccontare i fatti antecedenti a Fondazione è per cercare di spiegare la nascita della psicostoria e dell’Impero Galattico.
L’eredità impossibile di Isaac Asimov
Dopo la morte, è stata la moglie di Asimov a voler completare l'operato del marito. Alcuni scrittori di fantascienza più quotati, come Gregory Benford, Greg Bear e David Brin, hanno cercato di scrivere altre storie collegate a Fondazione, e soprattutto, cercare di regalare una fine alla seconda trilogia incompiuta.
Nessuno però riesce a seguire il tratto di Isaac, e poi perché alla fine la storia cade nei tipici clichè della fantascienza moderna, come i viaggi nel tempo e nell’iper spazio. Qui in Italia solo il primo romanzo è stato pubblicato, i restanti due sono ancora inediti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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